L'11 settembre 2001 il capitano Mitch Nelson, appartenente al 5th Special Group delle Forze Speciali U.S. Army, si è appena trasferito con la famiglia, richiedendo un incarico amministrativo per non stare troppo lontano dalla moglie e dalla figlia. In seguito agli attentati dell'11 settembre il capitano insiste per riprendere il comando della sua squadra, l'ODA 595 (appena sciolta); vi sono però delle remore iniziali da parte dei superiori, dovute al fatto che il capitano è sì un bravo ufficiale rispettato dai commilitoni, ma non è mai stato in missione di combattimento. Nonostante questo l'ODA 595 è riattivato ed inviato in Uzbekistan.
La missione è delicata e vitale per l'esito della guerra. Nel nord dell'Afghanistan la principale milizia dell'Alleanza del Nord è guidata dal generale Abdul Rashid Dostum, ed è numerosa e combattiva, ma male equipaggiata. Il distaccamento di 12 soldati delle forze speciali deve armare la milizia, chiamare attacchi aerei sulle forze nemiche e guidare gli alleati nella liberazione della città di Mazar-i Sharif, che i talebani hanno occupato da tre anni e governano col pugno di ferro (la stessa famiglia di Dostum è stata massacrata per ordine del loro comandante regionale, il mullah Rezzan). Insomma dovranno affrontare un esercito più numeroso, formato da migliaia di combattenti tra talebani e terroristi di Al Quaeda della Brigata 055, e meglio armato (equipaggiato con carri armati, blindati ed artiglieria risalenti all'epoca sovietica) lottando al fianco di miliziani che combattono ancora come cavalieri.
Infiltratisi in Afghanistan tramite elicottero, i 12 soldati americani si devono fin dall'inizio confrontare con la grande diffidenza dei miliziani nei loro confronti; tuttavia anche gli americani tendono a diffidare dei loro alleati e del loro modo di condurre la guerra. Tra il capitano Nelson e il generale Dostum il rapporto sarà all'inizio molto critico, ma col passare dei giorni inizierà a crescere un forte e reciproco rispetto. Dopo aver ottenuto alcune vittorie, giunti nei pressi di Mazar, il capitano decide di dividere il distaccamento in due squadre, l'Alfa, che continuerà ad affiancare la milizia afgana, e Bravo, che compie una manovra aggirante ed ordina attacchi aerei per bloccare rifornimenti e rinforzi talebani. La situazione poi si complica quando un altro signore della guerra sostenuto dagli americani, il generale Atta, muove su Mazar. L'Alleanza del Nord rischia una pericolosa spaccatura, perché i due comandanti sono rivali e potrebbero dimenticare la lotta ai talebani per combattersi a vicenda. Nonostante tutto alla fine Dostum e l'ODA 595 affrontano la battaglia decisiva contro i nemici, riuscendo a sconfiggerli. Dostum riesce a raggiungere e giustiziare, con un colpo di pistola, Rezzan, poi sorprendentemente decide di mettere da parte la sua rivalità col generale Atta e di permettergli di entrare a Mazar per primo. Nessuno dei 12 soldati americani muore, anche se uno viene gravemente ferito da un kamikaze, ma i compagni riescono ad evacuarlo via elicottero in tempo. Dostum e Nelson si separano da amici e l'ODA 595 viene rimpatriato dopo 23 giorni di missione.
Alla fine si vede Dostum che nel 2014 diventa vice presidente dell'Afghanistan.
Produzione
Inizialmente il titolo del film era Horse Soldiers.[1]
Le riprese del film sono iniziate nel gennaio 2017 nel Nuovo Messico.[1]
Promozione
Il primo trailer del film viene diffuso il 19 ottobre 2017.[2]
Distribuzione
Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 19 gennaio 2018, mentre in Italia dall'11 luglio 2018.[3]
Accoglienza
Critica
Sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes riceve il 54% delle recensioni professionali positive con un voto medio di 5,6 su 10, basato su 142 critiche,[4] mentre su Metacritic ottiene un punteggio di 54 su 100, basato sul parere di 43 critici.[5]
Nel 2014 Dostum diventa vice presidente dell'Afghanistan. Una statua con un soldato a cavallo viene costruita a New York per commemorare l'impresa, la prima risposta dell'America agli attacchi terroristici[7][8][9][10]. Una delle sconfitte più dure che Al Qaeda e i talebani abbiano mai riportato in tutta la guerra.