L'abbattimento del Kaleva è stato un incidente aereo occorso al trimotore Junkers Ju 52-3/mge con marche OH-ALL della compagnia finlandese Aero O/Y, avvenuto il 14 giugno 1940.
alle ore 14:05 due bombardieri sovietici Ilyushin DB-3T intercettano il Kaleva e lo abbattono;
14:05-55: in questo lasso di tempo il Kaleva precipita affondando nelle acque del golfo di Finlandia vicino al confine con le acque territoriali estoni.
Poco dopo sul luogo dell'evento giunse il sottomarino sovietico Shch-301 che ispezionò tre navi di pescatori estoni presenti sul posto; nello stesso momento il pilota finlandese Ilmari Juutilainen sorvolò la zona dell'abbattimento con il suo aereo da cacciaBrewster Buffalo decollato da Helsinki e, avvistato il sommergibile sovietico, rientrò nello spazio aereo finlandese.
L'equipaggio era formato da due finlandesi, il comandante Bo von Willebrand e il suo secondo Tauno Launis, a bordo come passeggeri c'erano due imprenditori tedeschi, due corrieri dell'ambasciata francese, il diplomatico statunitense Henry W. Antheil, Jr. che lavorava nella legazione USA a Helsinki e fratello minore del compositore George Antheil, un corriere dell'ambasciata svedese con nazionalità finlandese e una donna estone che stava andando al funerale del padre a Helsinki[2][3].
Il diplomatico francese aveva a bordo 120 kg di documenti diplomatici. Si contavano inoltre a bordo 2 medaglie d'oro, 2.000 marchi finlandesi, 10.000 lei romeni, 13.500 franchi francesi, 100 dinari jugoslavi, 90 lire italiane, 75 dollari statunitensi, 521 rubli sovietici e 10 corone estoni. Tutti gli oggetti vennero ritrovati e portati dalla motovedetta sovietica Sneg a Kronštadt sede (fino al 1945) della Flotta del Baltico[4].
Recupero dei resti dell'aereo
Nel giugno 2004 si pensò di aver recuperato nelle acque del golfo di Finlandia i resti dell'aereo, ma poco tempo dopo i resti ritrovati vennero riconosciuti come non appartenenti al Kaleva[5].
In seguito, il 5 giugno 2024, è stato annunciato il ritrovamento del vero relitto a largo dell'isola di Keri, a circa 70 m di profondità. Sono stati diffusi dei filmanti ripresi da sommozzatori per corroborare questa scoperta[6][7].