L'abbazia imperiale di San Massimino fu la maggiore e più influente[1] delle quattro precedenti abbazie benedettine di Treviri ed una delle più antiche dell'Europa occidentale. Ci sono rimaste ancora l'arco del portale originale d'ingresso al convento e la chiesa del XVII secolo, che oggi viene utilizzata come palestra e sala per manifestazioni da una scuola privata cattolica.
Sotto la chiesa vi è un antico cimitero con più di 1.000 sarcofagi.
Secondo la leggenda l'abbazia sarebbe stata fondata nel IV secolo da san Massimino.[senza fonte] Dopo che Massimino morì a Poitiers nel 346, rientrando da un viaggio a Costantinopoli, le sue spoglie vennero traslate (353) dai suoi successori a Treviri. La chiesa abbaziale era originariamente dedicata a san Giovanni e successivamente venne dedicata a Massimino.
È comunque stato accertato che nel IV secolo fu eretto un monumento funebre nel cimitero fuori mura della Treviri romana. Su quel luogo nel VI secolo venne fondata un'abbazia.
Il tentativo di Adalberone di Montreuil, vescovo di Treviri, nella seconda parte della prima metà del XII secolo, di portare sotto la sua diretta giurisdizione l'abbazia non ebbe successo. Nel 1140papa Innocenzo II concesse ai monaci dell'abbazia una conferma della loro esenzione dal potere del vescovo.
Nel XIII secolo l'abbazia fu distrutta da un incendio e ricostruita sulla stessa pianta.
La dipendenza diretta dell'abbazia dall'imperatore fu a lungo contestata e venne impugnata dal principato di Treviri (Kurtrier, la carica politica del vescovo della diocesi di Treviri). Nel 1669 Abate ed abbazia si sottomisero definitivamente, con rinuncia alla dipendenza diretta dall'impero, alla sovranità del principato.
A causa della lunga vertenza sulla dipendenza diretta dall'impero e della conseguente ambiguità dei diritti di signoria, vi sono molte fonti «… come concreto mezzo di prova per sfruttare la prassi signorile prima ottenuta come territori di indiscusso diritto di sovranità e giustizia».[2]
Di queste ha fatto tesoro la ricerca sui processi alle streghe nella zona di Treviri: presso San Maxim sono disponibili circa 250 incartamenti completi di processi e numerose parti di altri così come elenchi di accuse (indicazioni di altre streghe sotto tortura) e di impiccagioni, che per il territorio di San Massimino documentano una temporanea «…buona caccia alle streghe», mentre invece presso il principato quasi tutti gli atti sono stati eliminati.[2]
Nel 1674 l'abbazia fu nuovamente ed integralmente distrutta dalle truppe francesi. Dal 1680 al 1684 essa venne ricostruita ex novo in stile gotico dall'architetto Hans N. Kuckeisen per disposizione dell'abate Alexander Henn. La ricostruzione venne finanziata ricorrendo a prestiti presso privati. Così è tramandato l'esempio, che Philipp Dictius-Dixen, barcaiolo di Schweich, imprestò nel 1674 all'abbazia 256 Reichstaler e successivamente ancora 200 per la ricostruzione della chiesa abbaziale. La restituzione del debito ebbe luogo 70 anni dopo agli eredi.[3]
Proprietà nei dintorni dell'abbazia di San Massimino
Numerosi atti documentano lo sviluppo nei dintorni:
Nel 1953 venne scoperto, nel corso di scavi disposti dall'Ufficio dei rifornimenti di Treviri, nella parte sud della chiesa, un piccolo edificio funerario quadrangolare con abside (11,7 x 4,7 m) e riportato alla luce dal Museo regionale di Treviri. Nell'edificio furono identificate più costruzioni in fasi diverse relative al periodo romano ed a quello del primo medioevo. Una parte dei reperti poté essere conservato con tre sarcofagi nei sotterranei dall'Ufficio dei Rifornimenti.[5]
Dal 1979 fino al 1995 la chiesa di San Massimino venne utilizzata come palestra e salone per feste; in base ai piani di Gottfried Böhm furono installate strutture in acciaio con reti come parti mobili dello spazio, che però lasciano nella sua forma originale lo spazio sacro.[6] Lo spazio esistente petr i concerti, di circa 1.200 posti, nel quale vengono regolarmente eseguiti a turno i concerti, è noto per la sua eccellente acustica.
Nel 1983 nel fabbricato vicino alla ex chiesa abbaziale, si è trasferita la Kath. Konstantin Hauptschule Trier (Scuola media superiore cattolica Costantino di Treviri). Rinominata nel 1996 in Scuola privata San Massimino. Scuola media superiore in gestione alla diocesi di Treviri. Essa conta circa 450 allievi.[7]
Da molti anni il cimitero scoperto sotto San Massimino può essere visitato: ivi si trovano più di 1.000 tombe, in gran parte semplici sarcofagi, i più antichi dei quali risalgono al II secolo. Una piccola quantità di essi si trova sotto i muri portanti dell'attuale chiesa e sostiene così da secoli l'attuale edificio. In alcuni sarcofagi sono stati rinvenuti gioielli ed in parte anche resti umani; alcuni di essi vengono ancor oggi analizzati dai restauratori e con l'aiuto di tecniche moderne.[8]
Immagini dell'abbazia
Abbazia di San Massimino: incisione del XVII secolo
^Wolfgang Voigt (Hrsg.): Gottfried Böhm Katalogbuch zur Ausstellung Felsen aus Beton und Glas. Die Architektur Gottfried Böhms im Deutschen Architekturmuseum. JOVIS Verlag Berlin 2006, ISBN 978-3-936314-19-9, S. 127
^(DE) Internetseite Geschichte, su st-maximin.de. URL consultato il 20 gennaio 2007 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2010).
(DE) Theo Kölzer (1992). Studien zu den Urkundenfälschungen des Klosters St. Maximin vor Trier (10.-12. Jahrhundert). (Vorträge und Forschungen, Sonderband 36), Sigmaringen 1989. Historisches Jahrbuch 112, S. 198f.
(DE) Adolf Neyses (2001): Die Baugeschichte der ehemaligen Reichsabtei St. Maximin bei Trier. Trier.
(DE) Nicole Reifarth (2006): Die spätantiken Sarkophagbestattungen aus St. Maximin in Trier. Denkmalpflegerische Problematik – Exemplarische Konzepte zur wissenschaftlichen Auswertung – Überlegungen zum zukünftigen Umgang. Masterarbeit im Fach Denkmalpflege – Heritage Conservation. Otto-Friedrich-Universität Bamberg 2006.