Il 26 novembre 1526 venne chiamato al capezzale del condottieroGiovanni dalle Bande Nere - che già aveva curato con successo due anni prima - il quale aveva riportato una grave ferita di arma da fuoco alla coscia scontrandosi con i lanzichenecchi nella battaglia di Governolo ed era stato trasportato a Mantova nel palazzo del compagno d'arme Aloisio Gonzaga, dove il chirurgo provvide alla amputazione dell'arto; tuttavia, la gangrena si era già estesa al torso, per cui il condottiero morì qualche giorno dopo. Abramo Shararié venne anche sospettato di averlo ucciso per compiacere il marchese di Mantova e, indirettamente, l'imperatore Carlo V[3], il quale nel 1529 insignirà Aloisio Gonzaga del grado di capitano generale delle truppe cesaree in Italia e nel 1530 eleverà Federico II Gonzaga al titolo di duca; nel 2013, tuttavia, analisi compiute da ricercatori dell'Università di Pisa sui resti del condottiero l'hanno scagionato[4].