Ritratto di Albert Deullin.Nieuport 23 con Albert Deullin della Escadrille N3 (sinistra) con il collega di reparto Paul Tarascon. 30 settembre 1916 a Cachy (destra).
Nacque a Épernay, dipartimento nella Marna, il 24 agosto 1890, figlio di Paul e di Marthe Varlet.[2][1] Si arruolò nell'Armée de terre il 1 ottobre 1910, assegnato 8ème Régiment de Dragons a Lunéville.[1] Nella regione infuriava una rivolta dei viticoltori e in assenza del CRS erano le truppe che mantenevano l'ordine pubblico e proteggevano i commercianti locali.[3] I disordini si placarono nel febbraio 1911, ed egli fu promosso dapprima brigadiere e poi di quartiermastro, ma lasciò la carriera militare il 1° ottobre 1912, ritornando dai suoi genitori.[3]
Trovò lavoro nel commercio dei vini della Champagne nel 1914.[3]
Mobilitato il 1 agosto 1914 presso l'8ème Régiment de Dragons a Lunéville, combatté in Lorena e quindi venne promosso sottotenente in servizio permanente effettivo presso il 31ème Régiment de Dragons il 23 agosto successivo.[3] Partecipò alla prima battaglia della Marna, e dopo l'inizio della guerra di trincea, richiese il passaggio in aviazione.[4] Ottenne il brevetto di pilota militare n° 988 presso l'École d'aviation militaire di Chartres, il 26 maggio 1915 e quello dell'Aéro-Club de France n° 2078 su Maurice Farman, il 14 giugno successivo.[3] Fu assegnato come pilota alla Escadrille MF 62, equipaggiata con i biposto Maurice Farman, dal 1 luglio al 16 gennaio 1916.[3] Trasferito alla Ecadrille MS 3/N 3, dotata dei caccia Nieuport 16, vi rimase sino al 22 febbraio 1917.[3] Conseguì la sua prima vittoria aerea, volando su Nieuport 11, il 10 febbraio 1916, nel corso di una missione di ricognizione dove abbatté un Fokker E, ottenendo una citazione a l'ordine dell'esercito.[3] Dopo aver abbattuto due velivoli nemici nel marzo 1916, rimase ferito in azione il 2 aprile, venendo messo a riposo per un periodo di 15 giorni.[4] Conseguì la sua quinta vittoria, a spese di un LVG C, il 30 aprile, e venne fatto Cavaliere della Legion d'onore il 4 giugno.[4] Il 22 luglio transitò nella Escadrille N.73 che, quando conseguì la settima vittoria, stava iniziando a ricevere gli SPAD S.VII.[4] Arrivato a 11 vittorie, il 22 febbraio 1917 fu nominato comandante della Escadrille N.73/SPA 73, incarico che mantenne sino al 14 febbraio 1918.[4] Fu insignito della Médaille d'or dell'Aéro-Club de France nel marzo successivo.[4] Il 27 luglio andò in missione come gregario di Georges Guynemer, e mentre Guynemer, che volava su uno SPAD canon abbatté uno degli 8 Albatros, il suo aereo venne colpito al motore e dovette effettuare un atterraggio di emergenza a Hondschoote, a est di Dunkerque.[4][5] Il giorno dopo rimase ferito in combattimento, venendo colpito alla schiena da due pallottole esplosive, e sottoposto ad un intervento chirurgico in ospedale dovette lasciare temporaneamente il comando della Escadrille al tenente Georges Raymond.[5] Venne promosso capitano il 14 ottobre 1917.[5] Nei quattordici mesi successivi abbatté altri 9 velivoli nemici, conseguendo la sua ventesima, e ultima vittoria, il 19 maggio 1918. il 7 febbraio 1918, in quella data assunse il comando del Groupe de Chasse 9,[N 1] e fu insignito del titolo di Ufficiale della Legion d'onore il 23 giugno 1918.[5] Al termine della Grande Guerra aveva conseguito 20 vittorie aeree.[6] Il 22 giugno 1920 fu assegnato al 3ème Régiment d'aviation.[3] Lasciata la vita militare passò all'aviazione civile divenendo capo pilota della Compagnie Franco-Roumaine de Navigation Aérienne (CFRNA), volando sui Salmson 2A2 di provenienza militare.[6][3] Inaugurò la linea Parigi-Strasburgo il 20 settembre 1920, che prolungò sino a Praga il 7 ottobre dello stesso anno[3] Accompagnato dal direttore generale della CFRNA, Ltt. Pierre Claret de Fleurieu, copri la distanza Parigi-Praga in 4 ore e 55 minuti.[3] Arrivati a Praga i due proseguirono per Varsavia.[3] Nel 1921 partecipò al Grand Prix de l'Aéroclub de France de 1921 ai comandi di un Potez IX S dotato di motore Lorraine de 370 HP, facendo coppia con Gustave Douchy, un vecchio pilota della Escadrille SPA 38.[3] Ai comandi di uno SPAD 46, volò per 507 km da Bucarest a Istanbul in 3 ore con cinque passeggeri a bordo.[3] Perse la vita sul campo d'aviazione di Villacoublay collaudando il prototipo del caccia monoplano Marcay SAECA Type 4 C1 il 29 maggio 1923.[3][6] Il suo corpo fu portato all'ospedale militare di Versailles e poi presso la cappella dell'ospedale militare Val-de-Grâce, dove i furono celebrati i funerale venerdì 1 giugno alle 11:00.[3] La salma del comandante Albert Deullin riposa presso il cimitero di Épernay.[3]
«Pilota dotato di eccezionale iniziativa e sangue freddo, alla continua ricerca della battaglia contro gli aerei nemici. Ferito il 2 aprile 1916 durante un combattimento aereo, ritornò alla sua Escadrille prila di essere completamente guarito e dal suo ritorno sostenne dodici combattimenti propizi. Il 30 aprile 1916 attaccò a distanza ravvicinata un aereo nemico e lo abbatté davanti alle nostre trincee. Già citato due volte nei bollettini dell'esercito, 4 giugno 1916.»
«Comandante di un Groupe de Combat, meraviglioso pilota da caccia, ufficiale d'élite e modello delle più alte virtù militari di coraggio, carattere e intelligenza divenute leggendarie nell'aviazione francese. Ferito tre volte in combattimento aereo, ritornò sempre al suo posto in lotta prima di essere completamente guarito. Possiede ammirevoli qualità di combattente insieme a rare doti di comandante. Con il suo esempio quotidiano e il suo lavoro incessante, in tre mesi ha trasformato il suo Groupe de Combat in un'unità d'élite. Durant6e i primi giorni dell'offensiva tedesca. È stata da lui eseguita, sotto la pioggia e vicino al suolo, un'audace ricognizione che è stata preziosa per il comando dell'intelligence. Recentemente ha abbattuto il suo 20° aereo nemico. Cavaliere della Legion d'onore per imprese di guerra. Dodici citazioni, 23 giugno 1918.»
^ Il reparto faceva parte della Escadre de Combat 1, che dal 15 maggio 1917 era inquadrata nella Division Aérienne (DAé) del generale Marie Charles Duval.
^13 citazioni all'ordine dell'esercito e una all'ordine di corpo d'armata.
(EN) Norman Franks, Nieuport Aces of World War 1, Botley, Osprey Publishing, 2000, ISBN978-1-85532-961-4.
(EN) Norman L. R. Franks e Frank W. Bailey, Over the Front: A Complete Record of the Fighter Aces and Units of the United States and French Air Services, 1914-1918, London, Grub Street,, 1992, ISBN978-0-948817-54-0.
(EN) Jon Guttman, SPAD VII Aces of World War I, Botley, Osprey Publishing, 2001, ISBN978-1-84176-222-7.
(EN) Jon Guttman, SPAD XII/XIII Aces of World War I, Botley, Osprey Publishing, 2002.
Periodici
Alfred Dunant-Lacroix, Albert Deullin asso francese della Prima guerra Mondiale, in Aerei nella Storia, n. 165, Parma, West-Ward Edizioni, dicembre 2023, pp. 14-17, ISSN 1591-1071 (WC · ACNP).