Dopo un grande successo sia commerciale che di critica negli anni '80, il cantante decide di continuare a sperimentare nuovi generi e di proporre nuove sonorità nei successivi decenni.[4]
Oltre alla sua attività nel mondo della musica, Fortis è anche regista (spesso per i propri video musicali), poeta e scrittore con all'attivo due raccolte di poesie e un'autobiografia.[7][8]
Nella sua carriera ha venduto nel mondo oltre un milione e mezzo di copie certificate.[9]
Di origini ebraiche,[10] imparentato con l'ex presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'ItaliaAlessandro Fortis, trascorre l'infanzia e l'adolescenza a Domodossola, sua città natale[11]. Il padre era un medico chirurgo promosso colonnello degli Alpini per i meriti acquisiti in un'azione umanitaria, che fu anche direttore sanitario dell’ospedale cittadino. Nella sua famiglia c'è un altro luminare della medicina: il professor Lino De Gasperis - primo cugino della mamma di Alberto, scomparsa quando lui aveva 17 anni - che fu uno dei primi cardiochirurghi italiani di grande fama, nonché maestro del professor Gaetano Azzolina. Da bambino subisce già il fascino della musica e a 13 anni è batterista in una band giovanile[12] chiamata i Paip's, dal nome del locale di Sestriere dove aveva iniziato a esibirsi davanti al pubblico come musicista[13]. Inizierà poi a suonare il pianoforte a 18 anni.
Terminati gli studi superiori si trasferisce a Genova per iscriversi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia. In quegli anni comincia a suonare il piano e a comporre canzoni. Dopo pochi esami si ritira dagli studi universitari e si sposta a Roma, dove lavora come grafico e intanto cerca di introdursi, inizialmente senza successo, nell'ambiente musicale. L'anno successivo riprende la trafila presso i discografici, questa volta a Milano, dove riesce a entrare in PolygramPhilips Records, attuale Universal Music, grazie al paroliere Alberto Salerno. L'azione congiunta di Alberto Salerno, che riesce a organizzare un incontro con i vertici della Polygram, della discografica Mara Maionchi e dell'arrangiatore e produttore Claudio Fabi, risulta decisiva per aiutare Alberto Fortis nel suo obiettivo di pubblicare il suo primo disco, che si chiama appunto Alberto Fortis,[14] uscito nel 1979, accompagnato dalla Premiata Forneria Marconi al completo.
Le canzoni A voi romani e Milano e Vincenzo vengono osteggiate dal circuito radio-televisivo ufficiale a causa dei testi, ma ottengono una grande diffusione soprattutto grazie alle emittenti libere che ne decretarono l'ampio successo. "Vincenzo" fa riferimento al famoso produttore discografico Vincenzo Micocci, che ritardò l'avvio di carriera del giovane Alberto Fortis. I due si riappacificarono in seguito, con Fortis che nel 2010 pubblica il brano "Vincenzo io ti abbraccerò". Vincenzo Micocci invece intitola la propria autobiografia "Vincenzo io ti ammazzerò"[15], a richiamare il brano di Fortis.
Alberto Fortis in concerto a Lecce nel luglio 2018
Nel 1979 Fortis apre il concerto di James Brown allo stadio Braglia di Modena.[16] Dopo un brevissimo cameo nel cinema, dove interpreta una parte in Liquirizia di Salvatore Samperi, esce il suo secondo album Tra demonio e santità, un concept album incentrato sul dialogo tra il bene e il male che ottiene un buon successo ma minore rispetto al disco d'esordio. Il terzo album, La grande grotta pubblicato nel 1981, registrato al One Step Up Studio di Los Angeles, si rivela essere il suo album più venduto, anche grazie a canzoni come Settembre e La nena del Salvador.
Nel 2006 ha preso parte alla terza edizione del reality show di Rai 2Music Farm, classificandosi quarto.
Fortis nel 2007
Dal 2008 è testimonial ufficiale dell'associazione di volontariato dei City Angels.
Il 12 novembre 2010 è ospite nel programma televisivo I migliori anni di Carlo Conti, in cui si esibisce con una versione modificata di Milano e Vincenzo, cantando Vincenzo io ti abbraccerò.
Il 30 settembre 2014 è uscito il suo album di inediti Do l'anima, a distanza di nove anni dal precedente progetto discografico.
Con te è il diciannovesimo lavoro discografico (Extended play) di Alberto Fortis, pubblicato nel 2016 da Sony Music Italy.
Nel 2018 esce il doppio album 4Fortys, col quale festeggia quarant'anni di carriera. Il disco comprende tutti i brani dell'album di esordio eseguiti in piano e voce live, alcuni brani celebri del repertorio e tre inediti: Venezia, Maphya e Caro Giuseppe. Il 14 dicembre dello stesso anno esce l'album raccolta in formato vinileI Love You su etichetta Playaudio al quale segue, nel febbraio dell'anno seguente, il singolo I Love You.
Nel novembre 2019 esce il box 1° officiALive che contiene due CD con le registrazioni dei brani live eseguiti al Castello Sforzesco il precedente 9 giugno, oltre a un libro con foto, immagini, appunti inediti provenienti dall'archivio personale di Alberto Fortis e un DVD, tutto distribuito dall'etichetta Azzurra Music. Nel dicembre dello stesso anno il canale satellitare Sky Arte gli dedica una puntata del programma "33 giri Italian Masters"[18] in cui narra in prima persona aneddoti sulla propria carriera e in particolare sull'incisione del suo primo album.
Nel 2020 pubblica per la major Universal Music Group il singolo Nyente da diRe. Questo brano inedito, registrato a Milano e masterizzato a New York da Greg Calbi presso gli studi Sterling Sound, è stato realizzato ed arrangiato dallo stesso Fortis insieme allo storico collaboratore Franco Cristaldi.
Polistrumentista autodidatta, Fortis è in grado di suonare il pianoforte e l'armonica a bocca oltre ad avere delle buone conoscenze tecniche della batteria (strumento che suonava in gioventù). Caratteristica della sua discografia è la voce dotata di una vasta estensione vocale e di un timbro molto riconoscibile.
Noto per pluralità di fonti musicali a cui attinge, durante la sua carriera ha spaziato tra il pop, la musica d'autore, il gospel e la musica latina.
La sedia di lillà - Antonella Ruggiero ha inciso il brano nel 2014 con la collaborazione di Luca Vicini "Vicio" (arrangiamento, basso e programmazione) e di Roberto Colombo (programmazione archi). La registrazione è contenuta nell'album "Quando facevo la cantante" (2018) - CD3 "La canzone d'autore".