L'altopiano, in posizione abbastanza centrale all'interno del parco regionale Sirente-Velino, si presenta di forma allungata, esteso nelle sue dimensioni massime per 14 km circa in lunghezza e 5 km in larghezza occupando una superficie di circa 60 km², ed è costituito da tre ampi pianori, da sud a nord: Piano di Ovindoli, Campo di Rovere e Le Prata di Rocca di Mezzo, la cui altitudine varia tra i 1200 e i 1400 ms.l.m., con dislivelli molto scarsi, a testimonianza della presenza in epoca mesozoica di antichi ghiacciai.
Dal punto di vista geologico, l'altopiano è caratterizzato da fenomeni carsici di grande interesse come doline, inghiottitoi e grotte. L'inghiottitoio di Terranera, (spesso erroneamente accostato al piccolo lago di Pozzo Caldaio), è costituito in realtà da un insieme di più inghiottitoi e doline che raccolgono tutta l'acqua dell'Altopiano: le sue acque si disperdono nel sottosuolo attraverso questi fenomeni carsici per poi riaffiorare nelle Grotte di Stiffe, nel territorio del comune di San Demetrio ne' Vestini. Gli inghiottitoi presenti sull'Altopiano sono pertanto diversi e dislocati in un'area piuttosto ampia, come anche le doline. Principalmente, essi sono concentrati sulla pianura (localmente detta "Le Prata") nel tratto compreso tra i borghi di Terranera e Rocca di Cambio.
Alcuni inghiottitoi raccolgono l'acqua per tutto l'anno, altri soltanto nei periodi di maggiori precipitazioni acquose o in concomitanza con lo scioglimento delle nevi in primavera. Anche nella pianura tra Rocca di Mezzo e Rovere (frazione di Rocca di Mezzo) sono presenti altri inghiottitoi e doline, alcuni dei quali di dimensioni di gran lunga maggiori rispetto a quelli verso Terranera e Rocca di Cambio. Si trovano alle pendici del Monte Sirente e non è stato ancora appurato se l'acqua che defluisce attraverso queste fessure arrivi anch'essa alle grotte di Stiffe oppure no, ma a causa della notevole distanza tra le due aree dei gruppi di inghiottitoi (circa 5 km) è probabile che quelli sotto il Sirente prendano un'altra strada sotterranea, al momento sconosciuta.
Clima
Il clima dell'altopiano è quello tipico delle zone montane di media montagna. D'inverno è rigido e nevoso, a seconda dell'annata, con il manto nevoso che nelle annate più nevose permane da novembre a maggio a seconda anche dell'esposizione dei luoghi rispetto alla radiazione solare. La chiusura montuosa ad ovest dell'altopiano e l'apertura verso est lo rende particolarmente soggetto alle irruzioni di masse d'aria fredda dai Balcani e dalla Russia, sia pure con nevicate scarse per la schermatura del Gran Sasso ad est. La neve compare più facilmente e in maniera più abbondante con perturbazioni da ovest. L'autunno è la stagione più piovosa seguita dalla primavera, l'estate è la stagione secca con l'altitudine che mitiga le ondate di calore.
Il nome deriva dalla presenza di rocche che caratterizzano ciascun comune del territorio e le rispettive frazioni.
Economia
È luogo adibito alla coltivazione di foraggio, legumi come lenticchie e patate ed in parte all'allevamento di ovini, bovini ed equini. Suggestiva è la fioritura primaverile del narciso nei dintorni di Rocca di Mezzo, dalla quale è nata la festa del narciso. È inoltre luogo di turismo estivo ed invernale ospitando le stazioni sciistiche di Ovindoli-Monte Magnola e Campo Felice con buone strutture ricettive e culturali quali piste da sci di fondo e percorsi per trekking a piedi, a cavallo e in mountain bike lungo la piana e sui monti circostanti[1]. Una pista ciclabile brecciosa adibita al trekking a piedi, a cavallo, in bicicletta e d'inverno in sci da fondo attraversa tutto l'altopiano da Fonteavignone (frazione di Rocca di Mezzo) a Ovindoli, passando anche per Rocca di Cambio.