La locuzione latinasola fide (per sola fede) si riferisce all'originaria dottrina luterana della salvezza attraverso la sola fede, una dottrina propugnata intensamente da Martin Lutero, basandosi sul pensiero di san Paolo e sant'Agostino ("ama e fa' ciò che vuoi"), che tuttavia criticò il lassismo e l'antinomismo. Anche Lutero criticò vibrantemente l'antinomismo, come ad esempio nel suo trattato Contro gli Antinomisti (1539). L'associazione tra luterani e antinomismo viene dalla famosa lettera di Lutero a Filippo Melantone:
«Se sei un predicatore della grazia, predica una grazia non finta, ma vera; se è vera grazia sopporta un peccato vero, non finto. Dio non salva i peccatori per finta. Sii peccatore e pecca fortemente, ma ancora più fortemente credi e rallegrati [godi] in Cristo[2], che è vincitore del peccato, della morte e del mondo. Non si può che peccare, finché siamo qui; questa vita non è la dimora della giustizia, ma aspettiamo, dice Pietro, i nuovi cieli e la nuova terra in cui abiti la giustizia. È sufficiente che noi conosciamo per le ricchezze della gloria di Dio l'agnello che toglie il peccato del mondo; da questo non ci strappa il peccato, anche se fornicassimo o uccidessimo mille e mille volte in un solo giorno. Pensi che sia così piccolo il prezzo della redenzione per i nostri peccati offerto in un tale e tanto agnello? Prega fortemente, anche [essendo] un fortissimo peccatore.»
^"La vera entità che si manifesta in tutti i fenomeni indica i due Buddha Shakyamuni e Taho (seduti insieme nella Torre Preziosa). Taho rappresenta tutti i fenomeni e Shakyamuni la realtà. I due Buddha indicano anche i due princìpi di oggetto (kyo) e soggetto (chi) o realtà (oggettiva) e saggezza (soggettiva). Il Buddha Taho rappresenta l'oggetto e Shakyamuni il soggetto. Benché siano due, si fondono in uno nell'Illuminazione. Questo è l'insegnamento più importante. È l'insegnamento che "i desideri terreni sono Illuminazione" e "le sofferenze di vita e morte sono nirvana". Se si recita Nam-myoho-renge-kyo durante il rapporto sessuale fra uomo e donna, i desideri terreni si trasformano in Illuminazione e le sofferenze di nascita e morte in nirvana. Le sofferenze diventano nirvana quando si comprende che l'entità della vita umana non viene né generata né distrutta nel suo ciclo di nascita e di morte. Il sutra Fugen afferma: «Anche senza annullare i desideri terreni o eliminare i cinque desideri, si possono purificare tutti i sensi e sradicare tutte le colpe». Nel Maka shikan si afferma che «le illusioni e i desideri terreni sono Illuminazione e le sofferenze di nascita e morte sono nirvana». Nel capitolo Juryo del Sutra del Loto si legge: «Questo è il mio pensiero costante: come posso far entrare tutti gli esseri viventi nella più alta Via affinché ottengano rapidamente la Buddhità». E il capitolo Hoben afferma: «Tutti i fenomeni sono manifestazione della Legge e sono eterni». L'entità di tutti i fenomeni non è altro che Nam-myoho-renge-kyo." (Nichiren Daishonin, La Legge originale di Myoho-renge-kyo
^"Esto peccator et pecca fortiter, sed fortius fide et gaude in Christo", lettera del 1 agosto 1521, n. 424.
^Da una lettera a del 1º agosto 1521; citato in Vittorio Subilia, La giustificazione per fede, Paideia, Brescia, 1976, pp. 165-166