Trasferitasi con la famiglia a Napoli, inizia giovanissima a studiare canto con il maestro Mino Campanino, e nel 1962 partecipa allo spettacolo musicale Festival dei Festivals, presentato da Corrado, con la canzone 'O destino.
Dopo aver preso parte alla seconda edizione del concorso Pulcinella d'Oro nel 1963 (nello stesso anno sono in gara anche Tony Astarita, Mario Merola e Gloriana) con le canzoni 'O peruviano e Rinuncia, ottiene un contratto discografico con la Primary, casa discografica di proprietà di Giovanni Battista Ansoldi, che la fa debuttare con il solo prenome, Antonella, nell'esecuzione di una canzone scritta dal Maestro Elio Isola, Bene ca va (e ca vene). Partecipa alla trasmissione televisiva Gran Premio come rappresentante della Calabria, e debutta a teatro nello spettacolo Appuntamento a Napoli di Ettore De Mura.
Dopo altri 45 giri cambia casa discografica e passa alla Zeus nel 1968, pubblicando il suo primo album, arrangiato da Roberto De Simone, con sette classici napoletani e sette brani tradizionali calabresi. Nelle incisioni successive si avvicina al folk dialettale.
Nel 1994 è protagonista dello spettacolo autobiografico Quando a Napoli trasiu, con la regia di Alfonso Guadagni, in cui ripercorre musicalmente le tappe della sua carriera artistica. Dalle suggestive sonorità della sua terra natia, la Calabria, alle sue esperienze con la canzone napoletana fino all'incontro con Roberto De Simone. Lo spettacolo alternava momenti musicali a scene mimate e recitate da un gruppo di giovani attori (Bruno Canale, Alessandra Angelone, Paola Di Somma, Antonello De Simone, Giuliano Avossa, Massimo Napolitano) dell'università dello Spettacolo di Napoli diretta da Ernesto Calindri. Ritorna in teatro nel musical Masaniello, con Barbara Cola e Gigi Finizio, nel 1996, e l'anno successivo con Libera me Dominae, nuovamente dedicato a Pasolini.
Continua l'attività anche nel decennio successivo, sia discograficamente che dal vivo.
Antonio Sciotti - Cantanapoli. Enciclopedia del Festival della Canzone Napoletana 1952-1981, Luca Torre editore, 2011, alla voce Antonella D'Agostino, pagg. 273-275
Antonio Sciotti, Le dive del fonografo: 1900-2000, Napoli, ABE Napoli, 2021. pag. 46-50.