Dopo aver abbandonato gli studi musicali, andò a lavorare in una fattoria dove ebbe modo di leggere un libro di Johann Georg Albrechtsberger e cominciò a suonare il violino. Dopo un po' si spostò a Vienna, e fu capace di suonare in un'orchestra di un teatro. Studiò poi con Simon Sechter e diresse diverse orchestre, oltre che la banda dell'Austrian Military Unit. Negli anni '70 del XIX secolo Kéler compì diverse tournée in tutta Europa.
La csárdás Bártfai emlék di Kéler con i due temi ripresi dalla Danza ungherese n. 5 di Brahms (1:19)
La più celebre delle Danze ungheresi di Brahms (n. 5) riprende identici i primi due temi dell'Allegro vivo dalla csárdásBártfai emlék di Kéler.[2]Bruckner usò la stessa strumentazione e struttura (ma non l'armonia) dell'Apollo Marsch nella sua Marcia in mi bemolle maggiore.[3] L'Apollo Marsch venne scambiata per errore per un'opera di Bruckner.
Note
^"Kéler Béla" by Andrew Lamb in New Grove ed. Stanley Sadie (2001), vol. 13 p. 458.
^"Kéler Béla" by Andrew Lamb in New Grove ed. Stanley Sadie, (2001) vol. 13 p. 458
^Prefazione al volume XII/8 dell'opera completa di Anton Bruckner di Rüdiger Bornhöft, tradotta da Eugene Hartzell (1996) Vienna: Musikwissenschaflticher Verlag. Il tomo comprende l'opera di Bruckner March in Mi bemolle, con la "Apollo Marsch" come "appendice."