Si tratta di un bacino sedimentario che copre un'area di 350.000 km² ed è formato da rocce sedimentarie con uno spessore che arriva fino a 10.000 m.[2] La struttura geologica è simile a quella di altri bacini ricchi di idrocarburi del Medio Oriente.[3]
I blocchi esplorativi concessi nel bacino dell'Ogaden e nella costa di Kismayo.
La prima esplorazione per la ricerca di idrocarburi nel bacino dell'Ogaden fu condotta dalla Standard Oil nel 1920.[2] Nel 1974, nuove esplorazioni intraprese dalla Tenneco portarono all'individuazione di un giacimento di 68 milioni di metri cubi di gas naturale.[2] Nel dicembre 1999 sono state annunciate altri investigazioni sulle riserve nei giacimenti di gas di Calub e Hilala, portate avanti dal Gazoil Ethiopia Project, una joint-venture in partnership tra il Governo dell'Etiopia e la texanaSicor.[1][2]
La guerra dell'Ogaden tra Etiopia e Somalia per il controllo della regione si è combattuta tra il 1977 e il 1978, con un'ulteriore riacutizzazione nel 1988. In anni recenti il braccio armato del Fronte Nazionale di Liberazione dell'Ogaden (FNLO) è stato molto attivo e un gruppo di ribelli ha annunciato che non permetteranno che le risorse della regione vengano sfruttate, esortando le aziende petrolifere a non firmare accordi con il Governo etiopico.[5]
Il 24 aprile 2007, membri del FNLO hanno attaccato e distrutto alcune strutture di esplorazione petrolifera nel bacino nei pressi di Obala e Abole, uccidendo circa 65 etiopi e 9 cinesi.[6]
La struttura era gestita dal Zhongyuan Petroleum Exploration Bureau, una sussidiaria della cinese Sinopec[7] per conto della Petronas.[8][9]
Note
^abEthiopia Country Analysis Brief, su eia.doe.gov, Energy Information Administration. URL consultato il 26 aprile 2007 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2007).
^abcdEthiopia: Oil And Gas Industry, su somaliawatch.org, 27 settembre 2002. URL consultato il 24 aprile 2007 (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2007).