Il pretesto per aprire un conflitto in nord Italia nacque in seguito all'assedio di Nizza per mano delle truppe franco-ottomane (agosto 1543). Le truppe imperiali avanzarono verso Torino. Nell'inverno tra il 1543 e il 1544 i due eserciti rimasero fermi, in una situazione di stallo: lo schieramento francese aveva il suo centro nelle città intorno a Torino, da Pinerolo a Susa, tutti baluardi del Ducato di Savoia. Il comandante imperiale, dal canto suo, controllava il Piemonte centro meridionale da Mondovì ad Asti.
Quando terminarono i quartieri d'inverno, a capitanare le forze francesi giunse il ventiquattrenne Francesco di Borbone, conte d'Enghien, senza molta esperienza di tecnica militare.
Le forze francesi avevano un esercito costituito da circa 15.000 effettivi, gli imperiali, grazie all'arrivo di truppe tedesche, contavano sui 20.000 uomini.
Il 10 aprile il d'Avalos occupò il paese di Ceresole d'Alba, a pochi chilometri da Carmagnola, e assai vicino alle file francesi. Quando il conte d'Enghien lo seppe, marciò verso Carmagnola e si avvicinò a Ceresole l'11 mattina.
Forze schierate (elenco da nord a sud lungo il campo di battaglia)
I movimenti delle truppe spagnole e francesi all'inizio della battagliaLo schieramento iniziale della battaglia di Ceresole
Svolgimento
Il conte di Enghien e Alfonso d'Avalos si erano schierati su due linee contrapposte. La battaglia si aprì con una serie di piccoli scontri a fuoco degli archibugeri e con un inefficace bombardamento da parte di entrambe le batterie. Solo dopo queste premesse il d'Avalos ordinò alle truppe di avanzare. I lanceri imperiali si scontrarono al centro con la fanteria francese e svizzera, subendo molti feriti.
Nella parte sud del campo di battaglia, la fanteria italiana al servizio degli imperiali fu assalita dalla cavalleria francese e arretrò insieme alle truppe spagnole, che furono sconfitte.
Nel nord, nel mentre, cadde la linea francese e l'Enghien guidò una serie di inefficaci cariche di cavalleria contro gli spagnoli, prima di essere aiutato dall'arrivo delle vittoriose truppe francesi provenienti dal centro battaglia.
Termine della battaglia
Il numero di caduti fu decisamente elevato per l'epoca, e si stima che il ventotto per cento dei soldati non sia tornato indietro. Molti ufficiali imperiali caddero sul terreno e molti altri vennero fatti prigionieri, inclusi Ramon de Cardona e Carlo Gonzaga. I francesi ebbero meno vittime, unico prigioniero di rilievo fu il governatore di Savigliano, Paul de La Barthe, signore di Thermes, futuro maresciallo di Francia.
Note
^(DE) (FR) (IT) Erich Meyer, Wilhelm Frölich, Dizionario storico della Svizzera
Bibliografia
Alberto Lusso, La battaglia di Ceresole, Araba Fenice, ISBN 9788866170525