Simone di Montfort, assediato dall'esercito tolosano-aragonese nel piccolo castello di Muret decise di tentare il tutto per tutto per rompere l'accerchiamento che lo avrebbe costretto ad arrendersi; si scontrò con 800 uomini contro le ben più numerose forze di Pietro II ( almeno 1.500 uomini) sulla Garonna, dopo essere uscito dalla roccaforte assediata: Pietro II fu sconfitto e perse la vita.[6]
La battaglia di Muret segna l'inesorabile tramonto dell'eresia catara, il definitivo arresto dell'espansionismo aragonese in Occitania e il primo importante passo per la futura incorporazione della Contea di Tolosa, della Linguadoca e di altre regioni limitrofe al Regno di Francia (seconda metà del XIII secolo).
^(FR) La Bataille de Muret, su mairie-muret.fr, Sito ufficiale della città di Muret. URL consultato il 20 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2008).
^(EN, FR) Muret 1213, su perso.modulonet.fr, earlyBlazon.com. URL consultato il 20 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2008).
^Paladilhe, Simon de Montfort et le drame cathare, pag. 227.
^Pedro de Vaux-de-Cernay, in Historia Albigesis, indica tra le 15.000 e le 20.000 perdite, cifra probabilmente esagerata.
^Battaglia di Muret, su tuttostoria.net. URL consultato il 20 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2010).
Bibliografia
(ES) Martín Alvira-Cabrer, El Jueves de Muret. 12 de Septiembre de 1213, Universitat de Barcelona, Barcelona, 2002. ISBN 84-477-0796-2
(ES) Martín Alvira-Cabrer, Muret 1213. La batalla decisiva de la Cruzada contra los Cátaros, Ariel, Barcelona, 2008. ISBN 978-84-344-5255-8
Anne Brenon, Les cathares, Ed. J. Grandcher, Parigi, 1996, ISBN 2-07-053403-0
Marcel Auguste Dieulafoy, La bataille de Muret, Parigi, 1899
Paul Labal, Los Cátaros, herejía y crisis social, Barcelona, Editorial Crítica, 1988, ISBN 84-7423-234-1
Dominique Paladilhe, Simon de Montfort et le drame cathare, Parigi, Ed. Perrin, 1998, ISBN 2-262-01291-1