Appartenente a una delle più antiche e nobili famiglie cittadine, i Maggi, nel 1848 partecipò ai moti bresciani. Negli anni cinquanta fu organizzatore di diverse manifestazioni contro il dominio asburgico.
Fu confermato deputato in rappresentanza del collegio clarense alle elezioni del 1865, del 1867 e del 1870; in tutte e tre le occasioni sconfisse il candidato zanardelliano Buffoli al turno di ballottaggio. In occasione delle politiche del 1874 fu eletto sempre nello stesso collegio sconfiggendo il radicale Faustino Simoni.
Le elezioni del 1876 furono le prime della rivoluzione parlamentare che aveva portato la Sinistra al governo con il primo ministero Depretis. Gli zanardelliani si posero l'obiettivo di vincere tutti i seggi della provincia bresciana e a Chiari candidarono Giovanni Mussi che sconfisse Maggi solamente al ballottaggio. Nel maggio 1879 Mussi si dimise dall'incarico di parlamentare per diventare prefetto di Udine, per cui Maggi colse l'occasione delle suppletive per candidarsi al suo collegio storico sconfiggendo il radicale Simoni al primo turno. Alle politiche del 1880 vinse contro lo zanardelliano Antonio Barbieri, mentre a quelle del 1882, indebolito dalla malattia, decise di rinunciare.
Morì a Brescia l'11 novembre 1882, debilitato da una grave malattia che aveva contratto durante l'ultimo soggiorno a Roma.
Bibliografia
"Conte Comm. Berardo Maggi", «La Sentinella Bresciana», 12 novembre 1882.
Lia Corniani De Toni, "Giuseppe Zanardelli: il potere del nuovo stato. Società civile e dibattito politico a Brescia nella seconda metà dell'Ottocento", Brescia, Grafo edizioni, 1984.
Mario Faini, "Le baruffe bresciane: società e politica dall'Unità d'Italia alla Grande Guerra", Brescia, Brixia, 1993.