Stefano Pioli mantenne la conduzione tecnica per il terzo anno di fila[3], distinguendosi tuttavia per un sofferto avvio in campionato[4]: gli appena 3 punti conseguiti nei primi 8 turni riservarono infatti ai felsinei l'ultima posizione in solitaria[5][6], abbandonata dopo la vittoria contro il Livorno firmata dal primo gol in Serie A del neoacquisto Crespo.[7][8]
Il persistere di un quadro allarmante si tradusse, successivamente alla sosta natalizia, nell'avvicendamento in panchina con Ballardini[9]: ad inaugurare il nuovo corso fu un pareggio interno contro la Lazio, risultato col quale gli emiliani raggiunsero la terzultima piazza a quota 16.[10]
I malumori dell'ambiente sfociarono nella polemica accoglienza all'iniziativa attuata prima della gara contro il Napoli[11]: in ricordo di Lucio Dalla (amico del presidente onorario Gianni Morandi) e per commemorare il gemellaggio con la tifoseria partenopea prima del fischio d'inizio risuonò Caruso[12], cerimoniale osteggiato tuttavia dai sostenitori locali con fischi e insulti rivolti agli avversari tanto da comportare l'anticipata sospensione del brano musicale.[13]
Postasi all'infuori del terzetto di coda espugnando il campo del Torino[14], la squadra difese un lieve margine nei confronti delle inseguitri durante la primavera[15][16]: a minare le possibilità di salvezza soggiunse però il crollo casalingo della quartultima giornata con la Fiorentina[17], seguito dal nulla di fatto in terra genoana.[18]
A fronte di un'aritmetica condanna alla Serie B materializzatasi dopo il rovescio col Catania dell'11 maggio 2014[19], i petroniani archiviarono il torneo al penultimo posto segnalando tra l'altro il peggior rendimento casalingo e il minor numero complessivo di affermazioni.[20]: l'infausto esito della stagione e gli attriti insorti con la tifoseria provocarono inoltre le dimissioni di Morandi e del vicepresidente Marco Pavignani dai rispettivi incarichi.[21]
Divise e sponsor
Per il tredicesimo anno consecutivo lo sponsor tecnico per la stagione 2013-2014 è Macron, mentre lo sponsor ufficiale è la NGM. L'intera collezione è dedicata al 50º anniversario dalla vittoria dell'ultimo scudetto nella stagione 1963-1964. Tale ricorrenza è celebrata con una stampa all'interno del collo di tutte le casacche. La prima maglia mantiene i tradizionali colori rossoblù, alternati in bande verticali, ed esibisce un colletto a "V", il cui bavero è cucito all'estremità con un filo rosso; al centro dello stesso c'è una striscia di tessuto rossoblù che termina sul retro, poco sopra al ricamo "Bologna FC". In trasferta torna la maglia bianca con banda diagonale rossoblù che parte dalla spalla sinistra e ingloba lo stemma societario.
La forma del colletto aperto a "V" è la stessa di quella casalinga, ma è diviso in due parti, rosso a sinistra e blu a destra; i calzoncini sono blu bianchi con risvolti rossoblù. La terza divisa è stata scelta dopo un concorso indetto tra gli studenti per creare una maglia che ricordasse il trionfo del 1964: di colore verde tenue, è arricchita da righe di testo dove sono impressi i nomi della rosa del Bologna sceso in campo contro l'Inter. Ai lati presenta inoltre due bande, a destra blu e a sinistra rossa. Anche in questo caso il colletto è a "V" e diviso in due sezioni, una rossa e una blu. I calzoncini infine sono verdi, così come i calzettoni, che a differenza degli altri mostrano però righe circolari blu oltre ai risvolti rossoblù della parte alta.[22][23]
Tra le cessioni inizialmente spiccava quella di Diego Pérez, svincolatosi dopo 3 anni; curioso però il fatto che il 17 agosto il giocatore ritorni a vestire la maglia del Bologna, firmando un biennale. Pochi giorni dopo si trasferisce in prestito con diritto di riscatto sulla compartecipazione al Bologna, nell'ambito dell'operazione che porta Saphir Taïder in comproprietà all'Inter, l'uruguaiano Diego Laxalt; questa operazione di mercato non viene accolta benevolmente dai tifosi rossoblù.[29] Nel resto della sessione di mercato arrivano giocatori già affermati nel panorama calcistico come Thomas Job, Andrea Mantovani e Jonathan Cristaldo; questi ultimi due sono stati presi in prestito con diritto di riscatto a favore del Bologna. Nel mercato in uscita, sono da segnalare i prestiti di Mathias Abero all'Avellino e di Casarini al Virtus Lanciano, tutte e due squadre che militeranno in Serie B.
Il calciomercato del Bologna incomincia con i ritorni in squadra dei giocatori in prestito in America: Andrea Pisanu, poi ceduto in prestito al Prato, Daniele Paponi e Federico Rodríguez. Anche alcuni giovani ritornano alla base dopo un avvio di stagione non esaltante come Andrea Romanò, Luca Veratti e Ruben Palomeque, che vengono mandati rispettivamente a Prato, Südtirol e Paganese; anche altri giovani della prima squadra vengono mandati in prestito. Gli unici acquisti sono due giocatori militanti all'estero, Erik Friberg e Ibson, comprati a titolo definitivo rispettivamente dal Malmö FF e dal Corinthians. Ma la cessione più importante arriva a mercato italiano già chiuso: il 7 febbraio viene ufficializzata la cessione di Alessandro Diamanti alla squadra cinese Guangzhou Evergrande.[50][51] Già durante il calciomercato vi erano stati contatti, ma il trasferimento era saltato a causa delle mancate garanzie dei pagamenti.[52][53]
Fonte: Serie A – Classifiche, su sport.sky.it, Sky Sport. URL consultato il 7 settembre 2013 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2014). Legenda: Luogo: C = Casa; T = Trasferta. Risultato: V = Vittoria; N = Pareggio; P = Sconfitta.