Derivato dal predecessore Ba.25 prodotto nel 1930, si differenziava da questo principalmente per una linea più aerodinamica e per la presenza degli alettoni montati su entrambe le ali anziché solo su quella inferiore. Le ali erano realizzate in tecnica mista, ovvero con struttura metallica rivestita da tela verniciata che si raccordavano su una fusoliera a sezione quadrata. Il Ba.28 era motorizzato con un radialePiaggio P.VII raffreddato ad aria dotato di anello Townend, in grado di sviluppare 380 CV (279 kW), che gli consentiva di raggiungere i 240 km/h, mantenendo stabile la velocità di crociera a 200 km/h.
Questo addestratore di non notevoli dimensioni (lungo appena 7,80 m) non venne molto apprezzato dai piloti della Regia Aeronautica per via della sua pericolosità in acrobazia e per l'autonomia di soli 400 km.