Inquartato: nel 1º e 4º d'oro, alla gemella ondata d'azzurro, posta in banda; nel 2º e 3º d'azzurro, all'aquila spiegata d'argento, coronata dello stesso.
La famiglia Caetani, stando a una tradizione del XVII secolo, discenderebbe dai duchi di Gaeta:[1] la forma del cognome (Caietanus, Gaietanus) denuncia comunque che il capostipite era originario di Gaeta. Un filone di studi qualifica come membro della famiglia papa Gelasio II (Giovanni Coniuolo o Giovanni di Gaeta), nato a Gaeta nel 1060 e morto il 29 gennaio 1119. Si dispone di una genealogia documentata della famiglia soltanto a partire dal XII secolo, periodo in cui sono attestati rami distinti a Roma, ad Anagni, a Napoli, e a Pisa, difficilmente riconducibili a un unico originario ceppo di Gaeta.[2]
Secondo la tradizione erudita seicentesca, non verificabile su documenti certi e ormai superata dagli studi più recenti, dai duchi di Gaeta sarebbero discesi due rami principali della famiglia Caetani: quello pisano dei Gaetani patrizi di Pisa, esiliato da Pisa nel XIV secolo e vivente in Sicilia fino al secolo scorso, e il ramo laziale dei Caetani di Anagni - signori, poi duchi, di Sermoneta - da cui discesero poi anche i Gaetani d'Aragona o Gaetani dell'Aquila d'Aragona. In base alle evidenze documentali i Gaetani di Pisa e i Caetani di Anagni e di Sermoneta risultano essere due famiglie omonime, prive di origine comune.
Il ramo siciliano derivato dai Gaetani di Pisa utilizza lo stesso stemma dei Gaetani di Roma,[3] inquartato con quello dei Duchi di Gaeta e con i pali d'Aragona, che sarebbero stati concessi dal papa Pasquale II nel 1113 a Gherardo Gaetani per la battaglia delle Baleari (Vedi Calendario d'Oro, anno 1899 pag 173.)[3]
Anche se la tradizione domestica annovera tra i membri della famiglia papa Gelasio II[4] (al secolo Giovanni di Gaeta, della famiglia Coniuolo), nel XII secolo i Caetani insediati nel Lazio (Anagni e dintorni) ebbero un'influenza molto marginale a Roma, finché nel 1294 avvenne l'elezione al soglio pontificio di un membro della famiglia, Benedetto Caetani col nome di papa Bonifacio VIII; il nuovo pontefice elevò decisamente le sorti del casato: esso divenne in breve tempo uno dei più potenti e temuti, soprattutto grazie al nepotismo messo in atto da Bonifacio. Questi fece ottenere infatti ai familiari i territori di Sermoneta, Bassiano, Ninfa e San Donato (1297, 1300), e il marchesato di Ancona (sempre 1300), mentre il re Carlo II di Napoli, per ingraziarsi il pontefice, fece il di lui fratello conte di Caserta. Inoltre, per matrimonio di Roffredo III con Giovanna dell'Aquila (1299) i Caetani acquisirono il dominio sulla contea di Fondi nel Regno di Napoli, con il relativo titolo nobiliare. Essi si dimostrarono valorosi guerrieri e formarono un vero e proprio nucleo armato a protezione di Bonifacio VIII, che aveva in effetti molti nemici.
Tra il XIV e il XV secolo i loro screzi con i Colonna causarono rivolte e sommosse a Roma e nelle regioni periferiche del papato, talvolta al limite della guerra civile. Nel 1500papa Alessandro VI, nel tentativo di piegare la potente nobiltà feudale romana, confiscò ai Caetani i loro territori nello Stato Pontificio e li diede a sua figlia Lucrezia Borgia e poi al figlio di lei Rodrigo Borgia d'Aragona, con il titolo di duca di Sermoneta; ma alla morte del papa i Caetani ripresero possesso dei loro domini.
Conti palatini, signori di Pofi e Trevi est. ca. 1499
Conti di Fondi est. ca. 1400
Signori di Sgurgola est. ca. 1547
Signori, poi conti di Torre est. ca 1900
Signori di Castelmola, poi conti Gaetani fiorente
Caetani duchi di Sermoneta est. 1990
Gaetani dell'Aquila d'Aragona conti di Fondi, poi duchi di Laurenzana fiorente
Signori di Maenza est. ca. 1715
Marchesi Laval della Fargna est. 1937
Signori di Amorosi est. ca. 1550
(naturale) signori di Riardo est. ca. 1600
Gaetani d'Aragona (o dell'Aquila d'Aragona), principi di Piedimonte e Gioia, duchi di Traetto e Laurenzana, conti di Fondi, Alife e Morcone
Linea fondata da Onorato II Caetani, conte di Fondi, che nel 1466 ebbe da re Ferdinando I di Napoli il privilegio di aggiungere il cognome d'Aragona e di modificare il proprio stemma con le armi aragonesi. Dopo la perdita di Fondi e di Traetto (1497), concesse dal re a Prospero Colonna, i Gaetani d'Aragona continuarono a portarne il titolo solo nominalmente. Il ducato di Laurenzana, appartenente al Regno di Napoli, fu assunto invece da Alfonso Gaetani nel 1606 in seguito al suo matrimonio con Giulia di Ruggiero, duchessa di Laurenzana. Piedimonte fu elevata a principato nel 1715.
Caetani, duchi di Sermoneta, poi principi di Caserta e di Teano
Questa linea fu fondata da Giacobello Caetani, al cui nipote, Guglielmo, fu concesso il ducato di Sermoneta da papa Pio III nel 1503, il marchesato di Cisterna venne invece concesso alla famiglia da papa Sisto V nel 1585. Nel 1642, Francesco, settimo duca di Sermoneta, divenne principe di Caserta per matrimonio con Anna Acquaviva unica figlia ed erede del principe Andrea Matteo IV; il suo discendente Michelangelo cedette nel 1750 il feudo ai Borbone, ottenendo in cambio il titolo di principe di Teano.
Nel XIX secolo, Michelangelo Caetani, tredicesimo duca di Sermoneta e terzo principe di Teano, fu apprezzato dantista, nonché brevemente sindaco di Roma dopo Porta Pia. Fu sua figlia Ersilia, sposata al conte Lovatelli, archeologa di valore, la prima donna a essere ammessa nell'Accademia dei Lincei.
L'altro figlio di Michelangelo, Onorato, fu un uomo politico. Tra il dicembre 1890 e il dicembre 1892 fu il sedicesimo sindaco di Roma, quindi senatore del Regno d'Italia e nel 1896, per breve tempo, ministro degli Esteri nel secondo Gabinetto di Antonio di Rudinì. Fu anche presidente della Società Geografica Italiana dal 1879 al 1887. Ebbe cinque figli[5]: Leone (1869-1935), Roffredo (1871-1961), Livio (1873-1915), Giovannella (1875-1971), Gelasio (1877-1934) e Michelangelo (1890-1941).
Roffredo, l'ultimo duca di Sermoneta, fu un distinto compositore. Sposò nel 1911Marguerite Chapin, una colta americana che fonderà delle importanti riviste letterarie internazionali ("Commerce" in Francia, "Botteghe Oscure" in Italia). Dal matrimonio nacquero due figli: Camillo (1915-1940), morto nella II guerra mondiale in Albania, e Lelia (1913-1977), che dedicò la sua vita allo sviluppo del Giardino di Ninfa.
Gelasio, ingegnere ed imprenditore, fu anche, tra l'altro, ambasciatore d'Italia a Washington dal 1922 al 1925, deputato e senatore del Regno, oltre a curare i Regestachartarum e i Varia, raccolte di documenti sulla storia dei Caetani, fu autore Domus Caietana, vera e propria storia della sua famiglia fino al XVI secolo. Durante la prima Guerra Mondiale servì come tenente di artiglieria nel regio esercito ricevendo l'Ordine militare di Savoia e tre medaglie d'argento. In particolare fu l'ideatore del tunnel minato sotto la cima del Col di Lana che, dopo la sua esplosione il 17 aprile 1916, consentì all'esercito italiano di impossessarsi di un importante punto di osservazione e controllo delle vallate circostanti.
Da Michelangelo (1890-1941), attraverso la figlia Topazia (1921-1990), sposata ad Igor Markevitch, discende il musicista Oleg Caetani.[7]
Il patrimonio materiale e culturale dei duchi di Sermoneta è oggi affidato ad alcune fondazioni: oltre a quella citata in memoria di Leone presso i Lincei, quella intitolata a Roffredo Caetani[8], che gestisce la fortezza di Sermoneta ed il giardino di Ninfa, e quella che prende il nome da Camillo Caetani[9], figlio dello stesso Roffredo, che è titolare dell'archivio di famiglia e di parte del palazzo alle Botteghe Oscure.
Francesco (1594-1683), VIII duca di Sermoneta, principe di Caserta a titolo personale ex uxore Anna Acquaviva
Gaetano Francesco (1656-1716), IX duca di Sermoneta, nipote del precedente
Michelangelo (1685-1759), X duca di Sermoneta, III principe di Caserta fino al 1750
Duchi di Sermoneta e principi di Teano
Michelangelo (1685-1759), X duca di Sermoneta, dal 1750 I principe di Teano
Francesco (1738-1810), XI duca di Sermoneta, II principe di Teano
Enrico (1780-1850), XII duca di Sermoneta, III principe di Teano
Michelangelo (1804-1882), XIII duca di Sermoneta, IV principe di Teano
Onorato (1842-1917), XIV duca di Sermoneta, V principe di Teano
Leone (1869-1935), XV duca di Sermoneta, VI principe di Teano
Onorato (1902-1946), XVI duca di Sermoneta, VII principe di Teano
Roffredo (1871-1961), XVII ed ultimo duca di Sermoneta, VIII principe di Teano
Casata estinta
Caetani di Torre Cajetani
Linea fondata da Giacomo detto (Iaco)Bello Caetani (1319/1323 - impiccato il 1º agosto 1360), con la divisione dei feudi paterni ottiene Filettino, Vallepietra e Torre[10], il condomino di Sermoneta e Bassiano col fratello Nicolò il 14-3-1338. La linea si estinse nel 1898 con la morte di Anatolio, IX conte di Torre.
La linea è conosciuta anche come "di Anagni" e "di Filettino".
Giacomo detto Iacobello Caetani (1319/1323-1360), I signore di Torre;
Onorato Caetani (m. 1481), II signore di Torre;
Antonio Caetani (m. 1512), III signore di Torre;
Cesare Caetani (m. 1529), IV signore di Torre;
Antonio Caetani (1523-1566), V signore di Torre;
Cesare Caetani (m. 1583), VI signore di Torre;
Scipione Caetani (m. 1621), fu poeta. VII signore di Torre;
Muzio Caetani (m. 1660), VIII signore di Torre;
Antonio Caetani (m. 1688), IX signore di Torre;
Cesare Caetani (m. 1707), I conte di Torre;
Muzio Caetani (1683-1731), II conte di Torre;
Loffredo Caetani (1684-1739), III conte di Torre;
Giuseppe Antonio Caetani (m. 1774), IV conte di Torre;
Loffredo Caetani (m. 1797), V conte di Torre;
Muzio Caetani (1764-1825), VI conte di Torre;
Onorato Caetani (1804-1847), VII conte di Torre;
Loffredo Caetani (1805-1856), VIII conte di Torre;