Dopo alcuni anni in parrocchia, riceve l'incarico presso l'Ufficio Catechistico Nazionale, dove rimane dal 1971 al 1991 come vicedirettore ed in seguito direttore.
In ambito della CEI è stato membro della Commissione Episcopale per la dottrina della fede e la catechesi dal 1992 al 1999. Segretario della Commissione Episcopale per l'educazione cattolica, la scuola e l'università dal 1995, dal 2000 è presidente della stessa. A livello nazionale è stato presidente del consiglio nazionale della scuola cattolica. È stato presidente dell'OIEC (Organismo internazionale dell'educazione cattolica) dal 1998 al 2002.
A nomina ad arcivescovo di Torino già avvenuta, affronta la difficile situazione dell'alluvione del Veneto del 2010 che colpisce la città di Vicenza e parte della diocesi; annulla tutti gli impegni di avvicinamento alla diocesi torinese e si reca in visita alla sede della Caritas, invasa dall'acqua e dal fango e alle parrocchie finite sott'acqua. Organizza una colletta straordinaria per gli sfollati proprio nella sua ultima domenica a Vicenza e decide di celebrare due messe (la prima a Cresole e la seconda a Rettorgole, frazioni di Caldogno) per testimoniare la sua vicinanza alla popolazione. Il pomeriggio del 14 novembre saluta ufficialmente la diocesi berica.
Il 12 novembre 2012 apre solennemente, durante una celebrazione nel duomo di Torino, il sinodo dei giovani, che ha durata di due anni.[3]
Nell'anno de «L'Amore più grande», motto dell'ostensione della Sindone 2015, invita tutti i giovani di Torino, d'Italia e del mondo a partecipare al pellegrinaggio alla Sindone, come cammino alla riscoperta di se stessi, delle motivazioni profonde del vivere. Il 20 giugno 2015 organizza a Torino una grande veglia di preghiera in attesa di papa Francesco: l'Happening degli oratori e dei giovani. Il 21 e il 22 giugno 2015 accoglie papa Francesco, in visita apostolica presso la città di Torino in occasione dell'ostensione della Sindone e del bicentenario della nascita di san Giovanni Bosco. Nella mattina di lunedì 22 accompagna il pontefice nella storica visita al Tempio Valdese, la prima nella storia del papato.
L'8 settembre 2017 consegna la sua lettera pastorale Maestro dove abiti?, interamente dedicata alla pastorale giovanile, agli educatori e direttamente a tutti i giovani dell'arcidiocesi di Torino. Articolata in tre capitoli, è ispirata dalla chiamata dei primi discepoli di Gesù, narrata dall'Evangelista Giovanni nel primo capitolo del suo Vangelo (Giovanni 1,35-42a[4]).[5]
Il 1º agosto 2019 comunica l'intenzione di papa Francesco di confermarlo alla guida dell'arcidiocesi per altri due anni.[6]
Il 5 novembre 2019 lancia il Servizio per l'Apostolato Digitale, prima esperienza del genere in Italia[9] e frutto del Sinodo dei vescovi sui giovani, la fede e il discernimento vocazionale.
A partire dal mese di gennaio 2021 effettua la visita pastorale nella diocesi di Susa.[10]
Il 3 marzo 2021 annuncia in diretta social[11] che sabato 3 aprile dalle 16.30 si terrà una speciale liturgia di fronte alla Sindone. La preghiera dal duomo vedrà la partecipazione dei giovani torinesi coinvolti nel cammino di preparazione al capodanno di Taizè, che proporranno anche alcune testimonianze sul dolore e la speranza che hanno caratterizzato questo ultimo anno.[12]
Il 19 febbraio 2022 papa Francesco accoglie la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età, al governo pastorale dell'arcidiocesi di Torino;[13] gli succede Roberto Repole, fino ad allora direttore della Sezione parallela di Torino della Facoltà teologica dell'Italia settentrionale, nominato contestualmente anche vescovo di Susa, essendo state unite in persona episcopi le due sedi. Rimane amministratore apostolico dell'arcidiocesi di Torino e della diocesi di Susa fino all'ingresso del successore, avvenuto rispettivamente il 7 e l'8 maggio seguenti.