Fu edificata dal 1481 al 1492 da un ricco genovese di nome Meliaduce Cicala, tesoriere della Camera Apostolica, il quale vi aggiunse un ospedale per i marinari genovesi che approdavano al porto di Ripa Grande. Nel 1533 fu istituita la Confraternita di san Giovanni dei Genovesi (dal 1890Opera Pia), che amministrò la chiesa e l'ospedale, il quale continuò a funzionare fino a metà del XVIII secolo.
Dal 1668 fino alla morte Cesare Macchiati, protomedico della Regina Cristina di Svezia, prestò la sua opera anche presso l'Ospedale[1].
La chiesa fu rifatta nel 1737 ed i lavori portarono alla realizzazione della facciata con l'aggiunta dell'abside. L'edificio poi subì ulteriori e importanti restauri a metà dell'Ottocento, con una nuova facciata e modifiche interne.
Descrizione
Nella lunetta sopra il portale d'entrata si trova lo stemma di Genova. L'interno si presenta a navata unica. Tra le opere principale, sono da menzionare:
la quattrocentesca tomba di Meliaduce Cicala, della scuola di Andrea Bregno;
un tabernacolo degli oli santi, opera fiorentina della fine del Quattrocento;
una lapide che rammenta come nel 1588 qui fu piantata la prima palma a Roma.
Nell'ex ospedale, accessibile sempre da via Anicia, vi è un portale quattrocentesco che introduce al chiostro rinascimentale, uno dei più belli di Roma, opera di Baccio Pontelli: al centro del cortile-giardino vi è un pozzo che risale al XIV secolo. Dal chiostro si accede all'oratorio di san Giovanni Battista dei Genovesi, del XVI secolo, con soffitto a cassettoni, ed affreschi con storie della Vergine e di Giovanni Battista.