Le più grandi unità realizzate dai cantieri navali indiani fino a quel momento, i Delhi sono grosse unità concepite per fungere da navi ammiraglie dei gruppi da combattimento di superficie della Marina indiana.
La progettazione dei classe Delhi iniziò negli anni 1980 con l'assistenza delle autorità sovietiche; la prima unità fu impostata nel 1987 nei cantieri della Mazagon Dock Shipbuilders di Mumbai, ma la dissoluzione dell'Unione Sovietica e il fatto che i cantieri sovietici impegnati nella fornitura di alcuni componenti vitali erano ora passati sotto il controllo di un nuovo Stato indipendente, l'Ucraina, fecero ritardare di molto la realizzazione delle unità: il capoclasse Delhi venne varato nel 1991 ma entrò ufficialmente in servizio solo sei anni più tardi, nel 1997. Il collasso dell'URSS obbligò gli indiani a diversificare i loro canali approvvigionamento militare, e i classe Delhi si rivelarono uno strano connubio di apparati dall'origine più disparata: i sistemi d'arma erano russi, l'apparato motore ucraino, i radar olandesi, i sonar canadesi e i sistemi elettronici francesi e italiani[1].
I Delhi fondamentalmente riprendono le linee generali dei precedenti cacciatorpediniere classe Rajput, con un ponte continuo e le sovrastrutture rappresentate (procedendo da prua verso poppa) da una tuga, da un torrione di comando che ingloba un albero a sezione piramidale, da due fumaioli intervallati da un secondo albero, da un hangar per il ricovero dei mezzi aerei dell'unità e da un ponte di volo. Equipaggiati con un sistema completo di protezione NBC, i Delhi sono divisi internamente in sei "cittadelle" dotate di sistemi di alimentazione elettrica e di comunicazione indipendenti. Lo scafo è lungo fuori tutto 163 metri e largo 17 metri, per un pescaggio di 6,5 metri e un dislocamento standard di 5.000 tonnellate che sale a 6.700 tonnellate con la nave a pieno carico di combattimento. L'equipaggio ammonta a 360 tra ufficiali e marinai[1][2].
L'apparato motore è di tipo COGAG con 4 turbine Zorya-Mashproekt DT-59 prodotte a Mykolaïv in Ucraina; la potenza complessiva è di 82.820 shp, e garantisce una velocità massima di 32 nodi e un'autonomia di 5.000 miglia a 18 nodi[1][2].
L'armamento di artiglieria verte su un cannone AK-100calibro 100 mm installato in una torre a prua e su quattro impianti CIWS tipo AK-630 a sei canne rotanti da 30 mm per la difesa antiaerea e antimissile a corta distanza. I sistemi missilistici comprendono quattro lanciatori quadrupli per missili antinaveKh-35, collocati a coppie ai due lati del torrione di comando con una dotazione complessiva di 16 missili, e due lanciatori singoli per missili antiaerei a medio raggio Kashmir (la denominazione indiana del sistema Buk russo), collocati uno sulla tuga prodiera e uno sul tetto dell'hangar a poppa con una dotazione complessiva di 48 missili; due unità (il Delhi e il Mysore) sono poi stati dotati di due ulteriori lanciatori per missili antiaerei IAI Barak israeliani con 16 missili in totale. L'armamento anti-sottomarini si basa invece su due impianti tripli di tubi lanciasiluri da 533 mm e due lanciarazzi ASW a 12 canne RBU-6000. L'hangar e il ponte di volo possono ospitare fino a due elicotteri, di solito un Westland Sea King o due HAL Dhruv[1][2].