Trascorse assieme alla madre e alla sorella maggiore il periodo bellico in Ungheria, concluso il quale si trasferì in Montenegro, a Cettigne, dove Kiš concluse gli studi superiori nel 1954.
Kiš studiò letteratura all'Università di Belgrado, laureandosi nel 1958 e completando per primo un corso in letterature comparate. Divenne un importante redattore della rivista Vidici, dove lavorò fino al 1960. Nel 1962 pubblicò le prime due novelle, Mansarda e Psalam 44. Kiš ricevette il prestigioso premio letterario NIN (Nedeljne informativne novine) per il suo Peščanik ("La clessidra") nel 1973, che restituì pochi anni dopo per una disputa politica.
In seguito ricevette diversi premi nazionali ed internazionali sia per le sue opere di prosa che di poesia. Visse per gran parte della sua vita a Parigi, lavorando come lettore universitario.
Kiš fu sposato con Mirjana Miočinović dal 1962 al 1981. Dopo la separazione, visse assieme a Pascale Delpech fino alla morte per cancro del polmone a Parigi.
Giardino, cenere (1965), traduzione di Lionello Costantini, Adelphi, 1986.
Dolori precoci (1970), traduzione di Lionello Costantini, Adelphi, 1993.
Clessidra (1971), traduzione di Lionello Costantini, Adelphi, 1990.
Una tomba per Boris Davidović (1976), traduzione di Ljiljana Avirović, Adelphi, 2005 (disponibile anche come I leoni meccanici, traduzione di Martina Novak Suffada, Feltrinelli, 1980)