Questo film, che è stato poi selezionato tra i 100 film italiani da salvare,[1] rappresentò «il trasferimento dell'esperienza neorealistica nella commedia di costume».[2] Per i detrattori, sostenitori del cinema inteso come impegno civile e politico, ha avuto invece la colpa di aver aperto la strada al vituperato "neorealismo rosa".[3]
Domenica7 agosto1949, festa di San Gaetano. Dall'accaldata città di Roma un'allegra e variegata folla, di ogni estrazione sociale, si dirige con mezzi diversi verso il lido di Ostia, per trascorrervi l'intera giornata festiva, tra la nascita di nuovi legami e piccole divergenze, in una parentesi spensierata d'estate.
Produzione
Sviluppo
Luciano Emmer fu chiamato per dirigere il film da Sergio Amidei, all'esordio nella produzione, mentre era impegnato nel montaggio di un documentario su Venezia.
L'aiuto regista Franco Brusati abbandonò il film dopo una sola settimana di riprese, accusando Luciano Emmer di non possedere le più elementari nozioni di tecniche cinematografiche. Nel suo ruolo subentrò Francesco Rosi.
Cast
Nel film sono presenti attori quasi tutti sconosciuti compresi quelli che negli anni successivi sono divenuti famosi. Molti attori presenti nel film hanno recitato solo in questa pellicola come ad esempio Anna Baldini, che all'epoca aveva circa 15 anni.
Alla sua uscita Domenica d'agosto fu stroncato dal più autorevole critico dell'epoca, Guido Aristarco, e ricevette un giudizio negativo anche dal Centro Cattolico Cinematografico, che lo definì uno spettacolo poco edificante, con momenti di disgustoso esibizionismo.[3]
Per il dizionario Il Morandini, il film «rivisto oggi, piace di più, forse, come testimonianza d'epoca che per le sue qualità intrinseche: come commedia è sgranato, come film neorealista anemico».[2]
Note
^Domenica d'agosto, su retedeglispettatori.it. URL consultato il 16 aprile 2018.
^abIl Morandini - Dizionario dei Film 2000. Bologna, Zanichelli editore, 1999. ISBN 88-08-02189-0 p. 381.
^abFascicolo allegato al dvd pubblicato nella serie I dvd del Corriere della Sera. Bianco e nero all'italiana, n. 23.