Le sue opere principali sono: Nacht (Notte), Der Nazi & der Friseur (Il nazista e il barbiere) e Das Märchen vom letzten Gedanken (La storia dell'ultimo pensiero). Hilsenrath ha ricevuto molti premi per i suoi lavori.
Per il suo racconto Das Märchen vom letzten Gedanken, sul genocidio armeno, ha ricevuto il premio di stato in letteratura della repubblica armena, dal presidente dell'Armenia.
Hilsenrath nacque nel 1926 a Lipsia. Nel 1938 sua madre scappò con il figlio a Siret, in Romania, per sfuggire alla persecuzione degli ebrei.
Quando però doveva iscriversi alla scuola superiore, lui e sua madre furono internati nel ghetto di Černivci.
Secondo Dagmar Lorenz del Simon Wiesenthal Center, "Hilsenrath chiama le cose con il loro proprio nome, e dipinge la vita principalmente come fisicità, dei cui dettagli il lettore viene costantemente informato: nascita, educazione, nutrizione, sessualità, ed escrezione, accompagnate da sentimenti di piacere e di dolore. La retorica dei politici e la teoria politica sono mostrate nel loro essere gli schemi di esseri alla fine dipendenti da questi processi corporei e soggetti a desideri fisici. La vera impostazione di Hilsenrath è una protesta contro la mancanza di rispetto verso il corpo mortale, contro la tirannia della mente sulla materia."[1]
Opere
Il primo romanzo "Nacht" è stato tradotto in Italia dalla casa editrice Voland con il titolo "Notte". Descrive la vita e la sopravvivenza in un ghetto ebreo di Prokov in Ucraina, il cui protagonista è un antieroe cinico e spietato, disposto a tutto pur di sopravvivere. Nella grottesca storia "Der Nazi & der Friseur", pubblicata nel 1971 in USA, un pluriomicida delle S.S., che in seguito assume identità ebrea e fugge in Israele, descrive le crudeltà da lui commesse.