Il suo breve regno fu caratterizzato da aspri conflitti e dalle guerre civili contro i fratelli. In particolare contro Abele, allora duca di Schleswig che sembrava mirare ad una posizione autonoma e che godeva dell'appoggio dei conti dell'Holstein. Dovette anche affrontare una rivolta contadina nella regione della Scania, scoppiata a causa delle alte tasse (fra le altre cose, la tassa sugli aratri); questo gli valse l'epiteto in lingua danesePlovpenning. ("plough" significa aratro e e "penning" significa moneta, danaro),
Dopo una vittoria pagata a caro prezzo sul fratello Abele nel 1250, negoziò con questi una tregua; venne imprigionato di lì a poco dal fratello ed assassinato. Venne fatto decapitare, e il cadavere venne buttato in mare. La sorte tragica del re venne ripresa dal poeta danese Adam Ohlenschlager per un dramma, Enrico ed Abele del 1820.
Discendenza
Eric si sposò con Jutta di Sassonia ed ebbero solo figlie femmine che raggiunsero l'età adulta:
Il giorno dopo la decapitazione, il cadavere fu trovato da alcuni pescatori e fu sepolto dai frati Domenicani nella loro chiesa. Nel 1257 fu trasportato nella chiesa di Ringsted, dove sono sepolti molti re danesi. Il popolo danese lo considerò come un martire[senza fonte] e molte confraternite sorsero in suo onore e col suo nome.