Laureato in scienze economiche, iniziò l'attività come giornalista e critico cinematografico, collaborando a diverse riviste, tra cui La Rivista della Cooperazione tra il 1922 e il 1925, Comoedia e L'Illustrazione Italiana e scrivendo il saggio Cinema di ieri e di oggi. Nel 1932 si trasferisce per breve tempo a Berlino, dove ha modo di seguire l'attività teatrale tedesca; tre anni dopo rientra in Italia. Dal 1937 si dedicò in maniera continuativa al cinema italiano come soggettista e sceneggiatore di una quarantina di pellicole fino al 1963. Ebbe una nomination ai Premi Oscar nel 1955 al migliore soggetto per Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini (1953) e vinse il Nastro d'argento alla migliore sceneggiatura nel 1952 con Due soldi di speranza diretto da Renato Castellani. Inoltre fece una comparsa come attore occasionale nel film Lo sceicco bianco diretto da Federico Fellini nel 1952. Nel dopoguerra divenne redattore capo dell'Avanti! e nel 1950 scrisse alcuni racconti raccolti nel volume Dio semina gli uomini, una serie di ritratti di personaggi tipici dell'Abruzzo. Nel 1955 ricevette la Medaglia d'Oro della manifestazione Una vita per il cinema. Dapprima amministratore delegato fino al 1959, venne in seguito nominato Presidente dell'Ente di Cinecittà. Muore a Roma all'età di 81 anni.
Marzia G. Lea Pacella, Ettore Maria Margadonna, in Enciclopedia del cinema, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2003-2004.
Biografia dell'Associazione Culturale Palenese su Ettore Maria Margadonna a cura del Museo Casa degli Artisti e Uomini Illustri di Palena, con fotografia dello sceneggiatore.