Componente della COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA SULLA FUGA DI SOSTANZE TOSSICHE AVVENUTA IL 19 LUGLIO 1976 NELLO STABILIMENTO ICMESA E SUI RISCHI POTENZIALI PER LA SALUTE E PER L'AMBIENTE DERIVANTI DA ATTIVITA' INDUSTRIALI
Componente della COMMISSIONE PARLAMENTARE PER IL PARERE AL GOVERNO SULLE NORME DELEGATE RELATIVE ALLA RISTRUTTURAZIONE DEI SERVIZI DI ASSISTENZA AL VOLO
Avvocato e uomo politico iscritto alla Democrazia Cristiana, ha occupato diverse poltrone importanti; tra le altre, è stato vicepresidente della Fondazione Fiera di Milano. Fu parlamentare per due legislature consecutive, dal 1976 al 1983, e fu diverse volte assessore ai Comuni di Rho e Milano.
Raccolse la presidenza dell'Associazione Calcio Milan nell'ottobre del 1980[2], in un momento particolarmente infelice, dopo la retrocessione d'ufficio in Serie B dovuta allo scandalo del Totonero che era costato altresì la radiazione al precedente numero uno rossonero Felice Colombo: non mancò chi vide in Morazzoni un semplice prestanome di quest'ultimo.[3] Fatto sta che sotto la presidenza Morazzoni, il club tornò senza problemi in Serie A ma iniziò negativamente la stagione successiva 1981-82; con la squadra ormai in piena zona-retrocessione, lasciò la presidenza a Giuseppe Farina.
Diventato presidente della SEA, scontò la condanna in falsa testimonianza nelle inchieste di Tangentopoli e nel 1997 diventò consulente per questioni di diritto amministrativo del gruppo regionale lombardo di Forza Italia[4].