Il nome deriva da George Gibbs (7 gennaio 1776 - 6 agosto 1833)[2] mineralogista statunitense.
Il nome idrargillite, meno usato, deriva dal greco ὕδωρ, acqua e argillite, roccia tra i cui costituenti vi è l'alluminio, perché, riscaldata, produce acqua.
Descritta per la prima volta da John Torrey (15 agosto 1796 - 10 marzo 1873), botanico statunitense, nel 1822.
Ha origine come prodotto di alterazione della bauxite[1]. Si trova in rocce alcoline[1].
Forma in cui si presenta in natura
Si presenta in cristalli, aggregati criptocristallini, concrezioni stalattitiche[1] e aggregati raggiati.
I cristalli sono compatti, incrostati, fibrosi o terrosi[1].
Caratteri fisico-chimici
Ha luminescenza verde-arancio sulle onde corte. Solubile negli acidi caldi e in KOH (idrossido di potassio); non fonde, ma calcina, libera acqua, diventa bianca e indurisce. Il riconoscimento è difficile senza precisi esami.
Scaldata in un tubo chiuso opacizza e produce acqua[1].
^abcdefghijklmnop Francesco Demartin e Matteo Boscardin, Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. 2, Milano, Alberto Peruzzo Editore, 1988, p. 368.