Nel 1575 Polerio accompagnò il suo amico Giovanni Leonardo a Madrid; lì disputarono il primo torneo di scacchi del mondo, organizzato dal Re Filippo II. In quel torneo, sfidarono e sconfissero il formidabile Ruy Lopez e Alfonso Cerón; in seguito, i due italiani furono raggiunti da Paolo Boi, noto come 'il Siracusano'.
Dopo l'incontro del 1575, Polerio decise di rimanere a Madrid: diversi manoscritti risalenti alla fine del sec. XVI (1580-1600) e lì ritrovati, sono stati attribuiti a lui. Di fatto, è merito del suo lavoro se oggi è rimasta testimonianza – in Spagna e in Italia – del gioco degli scacchi di quel periodo.
Dopo il suo ritorno a Roma, Polerio divenne il maestro di scacchi del Principe Boncompagni. Nel 1606, nella stessa città perse un match con Geronimo Cascio.
Infine, all'Abruzzese va altresì il merito di aver introdotto l'arrocco (sia pure in versione diversa da quella corrente).
Partite
Si riporta ora una partita giocata da Polerio nel corso della permanenza a Sora, ove poté godere dell'ospitalità di Giacomo Boncompagni, Duca di Sora per l'appunto; essa è rinvenibile nel codice vaticano «Boncompagni n. 3», il più complesso e importante codice scacchistico della Biblioteca Apostolica Vaticana (D'Elia, 2000).
Giovanni Baffioni. Giulio Cesare Polerio Lancianese Maestro di Scacchi (XVI-XVII). Lanciano, Regione Abruzzo Centro Servizi Culturali, 1993.
Giovanni Baffioni. Lectura Polerii - Regione Abruzzo - Centro Servizi Culturali - Lanciano 1994
Giovanni Baffioni. Giulio Cesare Polerio - "L'Apruzzese" - Maestro di Scacchi Europeo (XVI - XVII). 1995
Diego D'Elia. Il codice vaticano «Boncompagni n. 3». Il più complesso ed importante codice scacchistico della Biblioteca Apostolica Vaticana. Roma, Edizioni Quasar, 2000
Alessandro Sanvito. I codici scacchistici di Giulio Cesare Polerio e Gioacchino Greco. Brescia, Messaggerie Scacchistiche, 2008. ISBN 8890152583