Il Governo Provvisorio della Repubblica di Polonia (in polaccoRząd Tymczasowy Rzeczypospolitej Polskiej o RTRP) fu creato dal Consiglio Nazionale di Stato nella notte del 31 dicembre 1944.[1]
Il Governo Provvisorio della Polonia fu creato per prendere il posto del precedente corpo governativo, il Comitato Polacco di Liberazione Nazionale (Polski Komitet Wyzwolenia Narodowego o PKWN). A causa della sua sede a Lublino, il PKWN era anche noto come "Comitato di Lublino". L'istituzione del RTRP fu un passo importante nel rafforzamento del controllo del Partito dei Lavoratori Polacchi e dell'Unione Sovietica in Polonia.
La creazione del Governo
Il 1º gennaio 1945 il Comitato Polacco di Liberazione Nazionale divenne il Governo Provvisorio della Repubblica di Polonia. A Londra, il governo in esilio della Polonia protestò: fu scritta una dichiarazione secondo la quale l'Unione Sovietica aveva "preso il controllo dei diritti politici sovrani della nazione polacca". I governi di Winston Churchill e Franklin D. Roosevelt protestarono allo stesso modo, ma non intrapresero alcuna azione al riguardo.
Il Governo Provvisorio non riconobbe il governo in esilio della Polonia e si autoproclamò governo legittimo della Polonia. Inizialmente, il RTRP fu ufficialmente riconosciuto solo dall'URSS. Prima della Conferenza di Jalta, comunque, Josif Stalin portò l'attenzione degli Alleati sul fatto che la Polonia era sotto controllo sovietico e che egli intendeva lasciarcela. Al Governo Provvisorio fu assegnato il controllo dei territori polacchi conquistati dall'Armata Rossa durante la sua avanzata verso ovest.
Il PPR dichiarò che il RTRP avrebbe dovuto essere una coalizione, ma nella pratica i posti chiave erano controllati dal PPR. Il controllo semi-ufficiale del RTRP era esercitato dal generale sovietico Ivan Sierov. Alcuni polacchi comunisti, come Władysław Gomułka e Edward Ochab, si opposero all'eccessivo controllo sovietico. Tuttavia, non poterono fare molto per cambiare lo status quo.
Dal 4 febbraio al 12 febbraio i capi di governo degli USA, del Regno Unito e dell'URSS si riunirono alla Conferenza di Jalta in Crimea. Presso Jalta, fu sviluppata la seguente "Dichiarazione Unita degli Alleati sulla Polonia":
«I tre capi di governo pensano che la frontiera orientale della Polonia dovrebbe seguire la linea Curzon, con digressioni da quest'ultima in alcune regioni di cinque o otto chilometri a favore della Polonia. Riconoscono che la Polonia debba ricevere annessioni di territori da nord ed ovest. Sentono che l'opinione riguardo al nuovo Governo Provvisorio Polacco di Unità Nazionale dovrebbe essere valutata dopo queste annessioni e che la delimitazione finale della frontiera occidentale della Polonia dovrebbe attendere la Conferenza di Pace.[2]»
Il 7 febbraio Churchill documentò la seguente discussione a Jalta:
«Quanto presto", chiese il Presidente, "sarà possibile tenere nuove elezioni?" "Entro un mese" replicò Stalin, "a meno che non avvengano catastrofi al fronte, il che è improbabile". "Risposi che questo ci avrebbe ovviamente tranquillizzato, e avremmo certamente sostenuto un governo liberamente eletto che avrebbe presieduto alle questioni importanti, ma non dovevamo cercare nulla che potesse guastare le operazioni militari.[3]»
Il 23 aprile il diplomatico sovietico Vyacheslav Molotov si trovava a Washington D.C.; il Presidente Harry S. Truman e il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti si appellarono a Molotov per un compromesso sulla "questione polacca". Nello stesso giorno, il Primo Ministro del RTRP Edward Osóbka-Morawski annunciò in una conferenza stampa:
«Abbiamo bisogno di persone che siano d'accordo con la nostra politica estera e con le nostre riforme sociali. Solo un simile governo può svolgere il proprio lavoro in modo regolare. Abbiamo bisogno della collaborazione di uomini che accettino le decisioni di Jalta, non solo formalmente, ma nella pratica. Stiamo compiendo ogni sforzo possibile per contattare queste persone. Quelli che non vogliamo sono i fascisti...[3]»
Il Governo Provvisorio di Unità Nazionale sostituisce il RTRP
^Pagina 158, "The Decline and Fall of Nazi Germany and Imperial Japan", Hans Dollinger, Library of Congress Catalogue Card Number 67-27047
^abPagina 158, "Il Declino e la Caduta della Germania Nazista e dell'Impero Giapponese", Hans Dollinger, Library of Congress Catalogue Card Number 67-27047