L'anno trascorso a Roma, iniziato con i migliori propositi, fu in realtà traumatico, segnato da varie incomprensioni con l'allora presidente Angelo Rovati, con la quale non ci fu mai un vero legame e che dimostrò di non gradire il suo carattere deciso e sicuro, mettendolo addirittura fuori squadra per qualche giornata. Tornato alla Viola l'anno successivo, ebbe modo di vendicarsi: fu tra i protagonisti con i suoi 18 punti della vittoria nell'ultima giornata di campionato, proprio contro Roma, e che decretò la retrocessione in Serie A2 della squadra romana.
Dopo il ritiro dalla attività agonistica (chiusa con un quadriennio a Casalpusterlengo e un biennio a Catanzaro, sempre in B2[2]), è rimasto a vivere in Calabria, stabilendosi a Soverato, intraprendendo la carriera di allenatore. Nella stagione 2007-08 ha ricoperto il ruolo di viceallenatore della Pallacanestro Catanzaro, squadra di Serie B2; nel 2009-10 è viceallenatore della Viola Reggio Calabria e nella stagione 2010-2011 ha fatto parte dello staff tecnico del Nuovo Basket Soverato (responsabile del settore giovanile e della scuola basket).
Gli anni reggini, oltre alla soddisfazione per i conseguimenti dei successi a livello sportivo e personale, segnano per Tolotti, anche la conquista di un posto in Nazionale, chiamato in azzurro da ct Sandro Gamba, ed in seguito da Ettore Messina. Con la maglia azzurra ha disputato il Mondiale 1990 in Argentina.
Per lui 22 presenze e 15 punti, utili comunque a mettersi al collo una medaglia: