Henri de Cathelineau (La Jubaudière, 9 gennaio 1813 – Clohars-Fouesnant, 20 novembre 1891) è stato un generale francese.[1]
Biografia
Dopo il fallimento della rivolta vandeana del 1832 in cui era morto suo padre, Jacques-Joseph de Cathelineau, il giovane Henri dovette prendere la via dell'esilio dalla Francia e si recò in Portogallo dove si unì alla causa del maresciallo Louis Auguste Victor de Ghaisne de Bourmont e prese parte con lui all'ascesa al trono di Michele del Portogallo. Nominato capitano dell'esercito portoghese, si distinse nella battaglia di Oporto venendo decorato con l'Ordine della Torre e della Spada e la croce di Don Miguel. Dopo essere passato per Torino, Henri si stabilì a Friburgo, in Svizzera. Alla caduta della monarchia di luglio tornò in Francia, e si sposò con Victoire de Kermel, dalla quale ebbe dieci figli.
Quando l'indipendenza dello Stato Pontificio fu minacciata, si spostò a Roma dove, su richiesta di Papa Pio IX, costituì un'unità militare nota come i "Crociati di Cathelineau", che durò pochi mesi e poi venne aggregata al corpo degli zuavi pontifici.
Nel 1861 venne contattato dal governo borbonico che cercò di reclutare lui e i suoi uomini, in unione coi briganti di Calabria e Lucania, per liberare il regno delle Due Sicilie dai garibaldini, ma rifiutò e il progetto venne abbandonato.
Durante la guerra del 1870 creò il corpo noto come "Corpo Cathelineau" e fu nominato generale di brigata ausiliario. Venne nominato cavaliere dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme il 16 aprile 1884.
Onorificenze
Onorificenze francesi
Onorificenze straniere
Croce di Don Miguel (Portogallo)
Note
Bibliografia
- Henri de Cathelineau, Le Corps Cathelineau pendant la Guerre (1870-1871), 2 volumi, Parigi 1871
- R. De Cesare, La fine di un regno, Roma 1975
- H. Acton, Gli ultimi Borboni di Napoli (1825-1861), Milano 1968
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