Considerato uno dei prototipi del melodramma hollywoodiano, il film proponeva una Vivien Leigh appena reduce dall'enorme successo di Via col vento e un Robert Taylor al massimo della sua forma, chiamato all'ultimo momento a sostituire Sir Laurence Olivier. Importante per il successo del film anche la colonna sonora (candidata all'Oscar così come lo splendido bianco/nero fotografato da Joseph Ruttenberg) e soprattutto il motivo principale Auld Lang Syne, noto in Italia come Valzer delle candele, tratto da un'antica canzone scozzese e usato tradizionalmente in tutti i paesi anglosassoni per dare l'addio all'anno che sta per terminare[1]. Il film fu un trionfo al botteghino e poté godere di una grande popolarità ovunque venisse proiettato.
Durante la sua assenza la ragazza, estromessa dal corpo di ballo e convinta che lui fosse morto in guerra, fu costretta a prostituirsi per guadagnarsi da vivere.
Quando Roy tornò a casa, Myra, per lo sconforto e per non ingannarlo, si uccise gettandosi sotto un camion proprio sul quel ponte.
La scena del ballo è accompagnata da una canzone tradizionale scozzese, tradotta in italiano come "Valzer dell'addio" o "Valzer delle candele", che si suonava l'ultimo dell'anno o in occasione di separazioni o congedi, il cui titolo originale è Auld Lang Syne (che può essere tradotto, liberamente, come "canzone dei vecchi tempi"). Il brano tradizionale è stato modificato e riscritto come valzer. La versione originale (forse della fine del Settecento) sembra poter essere attribuito a Robert Burns, poeta del romanticismo scozzese di quel periodo[1].
Distribuzione
Distribuito dalla Metro-Goldwyn-Mayer (MGM), il film uscì nelle sale cinematografiche statunitensi il 17 maggio 1940.
In Italia, il film ottenne il visto di censura 1594 nel 1946[4].
Il film viene citato nel romanzo La ragazza di Bube di Carlo Cassola, in quanto la protagonista, Mara, ne assiste a una proiezione in un cinema locale e ne descrive brevemente la trama.[5]