La fotografa Ursula e la modella Uta si recano a Tunisi per trascorrere le loro vacanze estive. Spinte da una pulsione irrefrenabile, le ragazze si lasciano andare in una focosa relazione saffica.
Durante la permanenza, la coppia fa la conoscenza di Henri Duval, un uomo dai vistosi modi radical chic. Quest'ultimo si invaghisce di Uta e farà di tutto pur di conquistare l'indossatrice.
Produzione
Il film è stato concepito nel 1968 da Carlo Maietto e da Alberto Cavallone, entrambi alla prima esperienza cinematografica.
La maggior parte delle scene esterne sono state girate in Tunisia.
La sceneggiatura venne redatta quotidianamente e ha subito numerose variazioni.[1]
Antonio Casale, oltre a recitare la parte da co-protagonista, ha assistito Cavallone come aiuto regista.
Distribuzione
Originariamente, il lungometraggio doveva intitolarsi C'era una bionda. Il nome fu cambiato, in seguito, dalla casa di distribuzione.
Attualmente non esiste una versione home video. L'unica copia presente è conservata presso la Cineteca Nazionale.
Accoglienza
«L'esordiente regista non ha raccontato soltanto una vicenda appassionante nei rapporti erotici e nei sottointesi psicologici; ha fatto anche ampi ed efficaci riferimenti a problemi e conflitti, razziali e sociali.[3]»
(Segnalazione cinematografica, 1969)
«Il film fece un certo scalpore tra i ragazzacci del Sessantotto e s’inserì nel genere lesbo in voga.»
(Marco Giusti, Dizionario dei film italiani stracult, Roma, Sperling & Kupfer, 1999)