La Legione nord-africana è creata all’inizio del 1944 da Henri Lafont, responsabile della Gestapo francese, e dal nazionalista algerino Mohamed el-Maadi (già ufficiale francese, membro dell’organizzazione di estrema destra la Cagoule) sotto il comando del colonnello SS Helmut Knochen, numero due della polizia tedesca in Francia (Sipo e del Sicherheitsdienst (SD), che comprendeva la Gestapo).
La legione nord-africana, chiamata a volte « Falange », costituisce una forza di supporto al servizio della Wehrmacht composta da musulmani reclutati nella comunità nordafricana presente in Francia, in particolare nella regione parigina. Non va confusa con la Phalange africaine creata dal governo di Vichy nella combattere contro gli Alleati in Tunisia dopo il loro sbarco in Africa del Nord nel novembre 1942.
Nel gennaio-febbraio 1944 la Legione nord-africana comprende 300 membri organizzati in cinque sezioni e diretti da Henri Lafont che ha il grado di Hauptsturmführer (capitano) delle SS. Il suo aiutante è Pierre Bonny, già « primo poliziotto di Francia», anche lui membro della Gestapo con il grado di Obersturmführer. I comandanti delle cinque sezioni sono Paul Maillebuau, Charles Cazauba, Alexandre Villaplane, Paul Clavié et Lucien Prévost, tutti nominati sottotenenti (Untersturmführer) delle SS come Louis Pagnon, l’autista di Lafont [1].
Ufficiali e sottufficiali portano l’uniforme SS con le insegne del SD. Gli uomini di truppa portano una divisa simile a quella della Milizia francese, con cinturone e pugnale delle Waffen SS. Tutti hanno un documento rilasciato dall’avenue Foch (sede parigina del Sicherheitsdienst) che certifica la loro appartenenza alle SS.
La Legione nord-africana, dal suo arrivo in Dordogna, si distingue per innumerevoli violenze e massacri tra i quali quelli di Brantôme (26 marzo 1944), Sainte-Marie-de-Chignac (27 marzo 1944), Saint-Martin-de-Fressengeas, Mussidan (52 fucilati), Saint-Germain-du-Salembre e Piles à Cornille.
La legione si disperde nell’agosto 1944. Alcuni dei suoi membri seguono Mohamed el-Maadi che si rifugia in Germania dove è accolto dal Grand Mufti di Gerusalemme Amin al-Husseini.
Note
^ questi uomini non hanno niente a che fare con le Waffen SS francesi, ma sono agli ordini di un’altra sezione delle SS, il Sipo, un organo di polizia SS
Bibliografia
Gregory Bouysse, Dictionnaire biographique des volontaires de la Légion des Volontaires Français, du Bezen Perrot et de la Brigade Nord-africaine, Lulu.com, 2011, ISBN 9781447593584
Patrice Rolli, La Phalange nord-africaine (ou Brigade nord-africaine, ou Légion nord-africaine) en Dordogne: Histoire d'une alliance entre la Pègre et la Gestapo (15 mars-19 août 1944), Éditions l'Histoire en Partage, 2013, 189 pages (Sur Alexandre Villaplane et Raymond Monange essentiellement)
Jean-Jacques Gillot et Pascal Audoux, Les mystères du Périgord (de Borée, 2011)