Leonessa fu fondata nel 1278 con la fusione di vari castelli preesistenti, nell'altipiano alle falde del monte Tilia. Ai margini settentrionali dell'altopiano si fissò, già sul finire del XII secolo, la linea pedemontana di confine tra Stato della Chiesa e Regno di Sicilia, ad ognuno dei quali fece capo un gruppo di castelli. Tale fondazione va inquadrata nei procedimenti di sinecismo o di incastellazione che, soprattutto in Abruzzo nei secoli XIII-XIV furono all'origine di molti agglomerati.
Nei secoli XV-XVI fiorirono le industrie, principalmente quella laniera, che trovò sbocchi in numerosi centri commerciali, dai mercati di Farfa a quelli di Ascoli Piceno. In seguito l'arte della lana volse al declino, pur continuando ad assorbire una considerevole parte dell'artigianato locale. Nel corso del '500 Leonessa venne infeudata a Margherita d'Austria, figlia di Carlo V, la quale la portò in dote ai Farnese.
La cittadina è stata colpita più volte da violenti terremoti. Il primo, avvenuto a soli vent'anni dalla fondazione della città, fu il terremoto del reatino del 1298, che ebbe epicentro nei pressi di Leonessa e la colpì gravemente, distruggendo in parte la chiesa di San Francesco e l'annesso convento (oggi sede del Museo Civico). Ad esso fece seguito un secondo terremoto ai primi di dicembre del 1315. Nel 1454 un nuovo terremoto danneggiò la cittadina. Il terremoto dell'Aquila del 1703 fu distruttivo: nel territorio leonessano furono rasi al suolo numerosi villaggi e rimasero uccise 800 persone. Il terremoto del 1979 della Valnerina ha causato diversi danni anche significativi, ma senza vittime come anche quello di Colfiorito del 1997. Anche il terremoto del 2016 di Amatrice-Arquata del Tronto-Accumoli non ha causato vittime, ma solo danni superficiali ad alcune case nonostante la vicinanza con l'epicentro.
Monumenti e luoghi d'interesse
Vista della piazza VII Aprile con la fontana Farnesiana
Il seminterrato di Palazzo Mongalli
Architetture civili
Fontana Farnesiana o Margaritiana: fontana rinascimentale posta al centro di piazza VII Aprile. Fu voluta da Ottavio Farnese, assieme a Margherita d'Austria nel 1552, costruita da maestro Nicola De Joanni. Ha pianta ottagonale con vasca divisa in quattro lati, abbellita da stemmi ed elementi a nastro. Il balaustro centrale ottagonale è ornato da stemmi e delfini, nonché da mascheroni.
Fonte della Ripa: fontana del XII secolo, caratterizzata da una forma ad arco a tutto sesto.[6]
Palazzo Mongalli: risalente al XV-XVI secolo,[6] è sito in piazza VII Aprile ed è sede del municipio e della pro loco.
Palazzo Ettorre, costruito tra il XVII e il XVIII secolo, che costituisce il più ampio tra i palazzi del paese.[6]
Cinta muraria: Leonessa mantiene dei resti dell'antica cinta muraria difensiva. Lungo di essa si aprono la Porta Spoletina (risalente al XIV secolo e rivolta a nord, verso Spoleto), e la Porta Aquilana (risalente al XIII secolo e rivolta ad est, verso L'Aquila).[6]
Chiesa e convento di San Francesco: il complesso fu innalzato nel XIII secolo e terminato nel XV.[9] La facciata è romanicogotica, con portale a tutto sesto con lunetta, e rosone centrale superiore. Il campanile è gotico, con finestre a sesto acuto. L'interno a tre navate è diviso con pilastri ottagonali. Nelle navate dei muri si trovano portali delle chiese scomparse di Santa Maria Extra et Prope Portam e San Massimo. I dipinti quattrocenteschi sono attribuiti a Domenico da Leonessa.
Il chiostro della chiesa di San Francesco
La chiesetta di San Giuseppe
Santuario di San Giuseppe da Leonessa: pregevole esempio di architettura barocca, custodisce le spoglie di San Giuseppe da Leonessa.[10] L'edificio, costruito sulla casa natale del santo, risale alla prima metà del Settecento ed è opera dell'architetto romano Filippo Brioni.[10] Al suo interno ospita affreschi seicenteschi di Giacinto Boccanera e novecenteschi di Virginio Monti, nonché un organo a canne del 1759, opera di Johannes Conrad Werle.[10] Al santuario è annesso il museo di oggetti sacri Don Pio Palla.[10]
Chiesa di Santa Maria del Popolo: riconoscibile per un notevole portale tardo gotico, la sua costruzione iniziò alla fine del Duecento e fu terminata solo nel Cinquecento.[10]
Chiesa di san Carlo Borromeo (XVII secolo).
Chiesa di San Matteo: piccola chiesa originata dalla ristrutturazione di una cappella, forse nel corso del Seicento.[11]
Chiesa di Santa Maria della Visitazione (XIV secolo).
Chiesa e monastero di San Giovanni Evangelista (XVI-XVII secolo).
Chiesa di Santa Maria di Loreto e convento dei Cappuccini.
Chiesetta di San Giuseppe: posta fuori dal paese, sulla cima del Colle Collato.
Monte Tilia: è l'altura posta immediatamente a meridione del paese, alla quale durante l'estate si può ascendere grazie a una seggiovia[12], sede della vecchia stazione sciistica di Leonessa.
Orso Marsicano
La presenza costante di esemplari dell'orso marsicano è evidenziata da numerosi avvistamenti. Nel maggio 2021 ha distrutto un alveare sul versante di Leonessa del Terminillo[13][14][15].
Intorno al 29 giugno (festa dei Santi Pietro e Paolo) vi si tiene annualmente il Palio del Velluto, gara tra le contrade che si svolse ininterrottamente dal 1464 al 1556. È stato riportato in auge nel 1997.
La biblioteca Giuseppe Cultrera e il suo fondo di volumi antichi
Biblioteche
Leonessa dispone di una biblioteca civica intitolata all'archeologo Giuseppe Cultrera, inaugurata nel 2006 e collocata all'interno del palazzo municipale.
Musei
Museo Civico di Leonessa
Museo Demo-antropologico di Leonessa
Stemma Originale di Leonessa
Stemma originale di Leonessa del 1700 in piastrelle di ceramica e donato al museo antropologico di Leonessa dal Dr. Ivo Pulcini.
Albaneto, Capodacqua, Casa Buccioli, Casale dei Frati, Casanova, Colleverde, Corvatello, Cumulata, Fontenova, Fuscello, Ocre, Pianezza, Piedelpoggio, Sala, San Clemente, San Giovenale, Sant'Angelo in Trigillo, San Vito, Terzone, Vallimpuni, Vallunga, Viesci, Villa Alesse, Villa Berti, Villa Bigioni, Villa Bradde, Villa Carmine, Villa Ciavatta, Villa Climinti, Villa Colapietro, Villa Cordisco, Villa Gizzi, Villa Immagine, Villa Lucci, Villa Massi, Villa Pulcini, Villa Zunna, Vindoli, Volciano.
Leonessa è il punto di intersezione tra due strade statali: una è la SS 471 di Leonessa, che collega il comune da un lato verso l'Abruzzo (Posta, Amatrice e L'Aquila), e dall'altro verso l'Umbria (Cascia e Norcia); l'altra è la SS 521 di Morro, che collega Leonessa al capoluogo Rieti e alla capitale Roma, nonché alla città di Terni. In corrispondenza del paese, il tracciato originario di queste strade è stato sostituito da una breve variante a scorrimento veloce che evita l'attraversamento dell'abitato; nella parte rimanente seguono invece il tracciato storico, tortuoso e pieno di curve.
Dalla cittadina hanno inoltre inizio alcune strade provinciali, tra cui la SP 10 per il Terminillo e la SP 11 per Trimezzo.
Amministrazione
Referendum per l'aggregazione all'Umbria
L'11 settembre 2008 il Consiglio dei ministri espresse parere favorevole al referendum per il distacco del comune di Leonessa dal Lazio e la sua aggregazione all'Umbria. La consultazione ebbe luogo il 30 novembre e 1º dicembre 2008.[18] Nonostante la vittoria del Sì, non venne raggiunto il previsto quorum di 1.146 voti favorevoli (maggioranza assoluta degli aventi diritto). Su 1.207 votanti, 926 si pronunciarono per il Sì e 238 per il No; le schede bianche furono 19 e le nulle 24.[19]
Il comune di Leonessa, dal 1978, è gemellato con l'omonimo battaglione dell'11º Reggimento Trasmissioni. In occasione delle celebrazioni del trentennale del gemellaggio avvenute nel settembre 2008, il comune ha conferito la cittadinanza onoraria al Comandante dell'11º Reggimento Trasmissioni.
^ Cristina Quattrini, Ercole Orfeo Presutti da Fano, pittore dimenticato, in Bollettino d'Arte. Fondato nel 1907, Anno CIII Serie VII, 39 - 40, Roma, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Luglio - Dicembre 2018, pp. 119 - 132.
^La biodiversità del Terminillo (PDF), su provincia.rieti.it, Provincia di Rieti, marzo 2012. URL consultato il 6 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2021).