Giovanissimo aderì nel 1848 ai moti palermitani contro i Borbone ed a quelli calabresi: catturato dalla polizia borbonica fu incarcerato a Napoli. Nel 1860 partecipò alla campagna nell'Italia meridionale inquadrato nella quarta compagnia di Giuseppe La Masa. Si distinse per valore nella presa di Palermo, nella battaglia del Volturno e nell'assedio a Capua ove rischiò di farsi ammazzare durante un intrepido assalto.
Fu nominato al grado di tenente colonnello comandante un battaglione di picciotti catanesi inquadrato nella brigata di Stefano Türr e ministro della Guerra del governo dittatoriale di Giuseppe Garibaldi. Nel 1861 fu eletto deputato nel collegio di Girgenti (oggi Agrigento), si dimise il 7 gennaio 1864, ma, rieletto il 22 gennaio 1864, fu deputato nello stesso collegio fino al 1892, anno in cui fu nominato senatore.
Fu insignito della croce di ufficiale dell'Ordine militare di Savoia “per buone disposizioni date nei diversi servizi affidati al suo reggimento e per lo zelo mostrato, in tutta la campagna”. Seguì nuovamente Garibaldi nella campagna dell'Agro Romano del 1867.