L'appellativo di Sua Maestà Apostolica (abbreviazione: S.M.A.) era il trattamento riservato ai sovrani d'Ungheria in quanto continuatori dell'opera degli apostoli nei confronti della cristianità.
Il primo a godere di questo titolo fu Stefano I d'Ungheria, primo sovrano cristiano d'Ungheria, il quale lo ricevette attorno all'anno 1000 da papa Silvestro II. In questo modo, il primo re d'Ungheria veniva ricompensato per la sua strenua attività di diffusore e difensore del Cristianesimo. Secondo la tradizione, Stefano fu anche nominato legato pontificio.
Arduino (1097-1103), vescovo di Raab, biografo di S. Stefano, afferma che il papa lo considerò come un vero apostolo impegnato nella conversione dei popoli ungheresi al cristianesimo. Con una bolla papale datata 27 marzo 1000, il papa conferiva a Stefano I il titolo di re degli Ungheresi e la possibilità di amministrare autonomamente le diocesi del regno.[1]
Nel 1627 anche l'imperatore Ferdinando III tentò di ottenere il titolo, ma vi rinunciò vista l'opposizione del primate d'Ungheria Péter Pázmány e della Santa Sede[2]. In seguito, quando l'Imperatore Leopoldo I (1657-1705) stabilì la suprema autorità imperiale al di sopra della giurisdizione e dell'amministrazione ecclesiastica, il titolo "Maestà Apostolica" entrò in uso.[2]
L'imperatrice Maria Teresa utilizzò l'appellativo di "Regina Apostolica" in una lettera per il Collegio dei Cardinali dopo la morte di Papa Benedetto XIV, nella speranza che il nuovo pontefice approvasse del titolo. Papa Clemente XIII acconsentì, garantendo tale titolo ai sovrani d'Ungheria in un motu proprio, il breve pontificio "Carissima in Christo filia" nel 1758.
L'Imperatore Francesco Giuseppe I dopo il compromesso del 1867 assunse ufficialmente il titolo di "Re Apostolico d'Ungheria" preceduto da "Imperatore d'Austria".