È autore di opere come Cinquemila chilometri al secondo (che gli è valso il prestigioso Fauve d'or del festival di Angoulême), L'intervista, Celestia e Hypericon. Nei suoi fumetti sono spesso presenti suggestioni artistiche provenienti dalla letteratura, dal cinema, dalla pittura e dall'architettura.[1]
Manuele Fior nasce il 25 aprile a Cesena da una famiglia friulana.[2] Il padre era pilota dell'aeronautica militare e la madre un’insegnante. Per via del lavoro del padre, la famiglia si trasferisce spesso, e Fior trascorre l’infanzia in varie città d’Italia (Cervia, Galatina, Udine).[2] Comincia a disegnare da bambino, affascinato dalla visione di cartoni animati e film d’animazione come i lungometraggi Disney, UFO Robot Goldrake e Conan il ragazzo del futuro. Legge con passione le avventure a fumetti dei supereroi americani, in particolare gli eroi di Marvel Comics come gli X-Men.[3]
All’università si iscrive alla facoltà di architettura all’Università Iuav di Venezia, ritenuta una strada per poter intraprendere una professione che avesse comunque a che fare con il disegno.[4] Durante l’università torna a leggere fumetti, dedicandosi però a letture più adulte, come gli autori del gruppo Valvoline (Igort, Lorenzo Mattotti, Giorgio Carpinteri, Daniele Brolli, Marcello Jori e Jerry Kramsky).[3] «Quando ho letto Fuochi di Mattotti, all’università, ho avuto due settimane di attacchi di panico» ha dichiarato Fior. «Era un tipo di fumetto che mi chiamava a rifarlo, era come nient’altro.»[5]
Mentre è studente compie un soggiorno a Berlino nell’ambito del progetto Erasmus e decide, una volta laureatosi, di trasferirsi lì. Nella capitale tedesca resta dal 1998 fino al 2003, lavorando in uno studio di architetti.[6] A Berlino il suo desiderio di diventare fumettista, sopito da tempo, si riaccende: durante una cena di Natale organizzata dallo studio di architetti in cui lavora, Fior conosce il fondatore della casa editrice tedesca Avant Verlag,[3] per cui realizza delle storie brevi, pubblicate sulla rivista Plaque e altrove.[7]
Dopo l'esperienza berlinese si trasferisce in Egitto, lavorando ai disegni di scavi archeologici, e poi a Oslo, in Norvegia,[8] dove trova lavoro come illustratore per Ny Tid, un settimanale norvegese che per due anni gli commissiona una manciata di illustrazioni alla settimana,[8] e pubblica storie brevi su riviste come Bile Noire, Stripburger, Forresten e Osmosa. Nei primi anni Duemila, scopre l’esistenza della neonata casa editrice di fumetti Coconino Press, fondata da Igort. Come spiega lo stesso Fior: «scrissi a Igort, che aveva questa abitudine pregevole di rispondere a tutti, anche agli emeriti sconosciuti come me. [...] Gli mandai i miei lavori, me li commentò, mi disse di continuare».[9] Igort pubblicò una sua storia breve sulla rivista di Coconino Black, per poi chiedergli di lavorare a un fumetto lungo: nasce così Rosso oltremare, in cui il mito di Dedalo si mischia alle ossessioni di un giovane architetto, Fausto, imprigionato dalla sua ricerca della perfezione.[9]
Ispirato dalle proprie esperienze di vita, nel 2010 Fior scrive e disegna Cinquemila chilometri al secondo, storia di tre ragazzi, Lucia, Piero e Nicola, e di un triangolo amoroso che, dall'adolescenza, si protrae fino all'età adulta, mentre le loro vite li portano a vivere in varie località del mondo, tra cui la Norvegia e l'Egitto. Cinquemila segna una svolta importante nella carriera dell'autore, che incontra per la prima volta uno straordinario riscontro di pubblico e un’unanime acclamazione da parte della critica, che lo descrive come un autore che «sa raccontare così bene perché ha qualcosa da dire e sa come dirlo», e che si distingue «per la maestria dello stile e la voce da autore profondo».[9]
Cinquemila chilometri al secondo vince il premio Gran Guinigi per Autore unico a Lucca Comics, il premio Micheluzzi come miglior fumetto e il Fauve d'or come miglior album al Festival di Angoulême, sesto italiano a vincerlo nella storia della manifestazione.[10]
A Cinquemila fa seguito, nel 2013, L'intervista, realizzata con il carboncino per emulare il bianco e nero dei film di Michelangelo Antonioni.[11] Il fumetto racconta una vicenda fantascientifica, ambientata nell'Italia del 2048, con protagonisti Raniero, uno psicologo cinquantenne la cui vita cambia dopo aver assistito all'apparizione di creature extraterresti, e una ragazza telepate, Dora, personaggio che tornerà in altre opere future dell'autore.
Nel 2015 esce I giorni della merla, storia breve contenuta nell'antologia letteraria di minimum faxL'età della febbre successivamente raccolta nel volume I giorni della merla, che ripubblica fumetti disegnati per quotidiani (La Stampa, Repubblica), riviste (Internazionale, Le Monde diplomatique) e volumi (Vies Tranchées, Collectif Immigrants, Papier gaché).[12]
Nello stesso anno viene dato alle stampe Le variazioni d'Orsay, fumetto commissionato dal museo d'Orsay all'interno di un'iniziativa che mira a far conoscere i musei francesi attraverso i fumetti (l'anno prima Catherine Meurisse aveva realizzato Moderne Olympia, sempre ambientato al d'Orsay, mentre Jirō Taniguchi aveva realizzato I guardiani del Louvre).[13] Per disegnare Le variazioni d'Orsay, storia ambientata all'epoca dell'impressionismo e che ruota attorno alla figura di Edgar Degas, Fior utilizza la gouache, un particolare tipo di tempera più opaca con cui aveva già realizzato alcune illustrazioni. L'esperienza lo invoglia a «declinare questo tipo di tecnica in forma più grafica, più leggera, e mantenerlo come stile».[13]
La fase matura
Nel 2016 disegna il poster per l'edizione dei 70 anni del premio Strega, omaggiando il lavoro del pittore Mino Maccari,[14] e l'anno successivo Sergio Bonelli Editore lo chiama per realizzare le copertine della nuova serie a fumetti con protagonista Mercurio Loi.[15] In America, intanto, grazie all'edizione statunitense di Cinquemila chilometri al secondo, Fior viene candidato a un Eisner Award nella categoria di miglior pittore.
Nel 2018 illustra la locandina del Salone internazionale del libro,[16] e si cimenta per la prima volta con l'animazione, realizzando un cortometraggio a cartoni per il tour musicale di JovanottiLorenzo Live 2018.[17]
Tra il 2019 e il 2020 Oblomov Edizioni pubblica, in due parti, Celestia, storia fantastica che immagina una versione fantastica di Venezia, sospesa tra Moebius e Hayao Miyazaki,[4] e in cui si muove ancora una volta il personaggio di Dora. L’ispirazione per l’opera proviene dalle letture fumettistiche giovanili di Fior, oltre che ai maestri conosciuti durante la sua formazione.[18] Come ha dichiarato egli stesso, Celestia «è, tra i lavori che ho fatto finora, quello che si nutre di più fumetto possibile».[4] Grazie a Celestia, Fior vince il premio Yellow Kid Autore dell'Anno durante l'edizione 2020 di Lucca Comics & Games. Nel frattempo, torna a vivere in Italia, trasferendosi a Venezia.[18]
Nel 2022 esce Hypericon, fumetto che torna alle atmosfere di Cinquemila chilometri al secondo e che, come quest'ultimo fumetto, pesca dalle proprie esperienze personali. L'opera metta in scena la storia d'amore tra due giovani italiani nella Berlino di fine anni Novanta, alternandola con la scoperta della tomba di Tutankhamon agli inizi del Novecento.[19] Andrea Fiamma su Fumettologica lo definisce «un fumetto tenero, sensuale e pieno di senso della meraviglia, disegnato al meglio delle sue capacità»,[19] e in FranciaLe Monde lo inserisce nella lista dei migliori fumetti dell'anno.[20] Al Napoli Comicon 2023 il fumetto viene nominato a tre premi Micheluzzi (miglior fumetto, miglior sceneggiatura e miglior disegno), vincendo quello per la miglior sceneggiatura.[21]
Opere
Fumetti
Quattro buoni motivi, Arti grafiche friulane, 2003
Les gens le dimanche, Atrabile, 2004 (tradotto in tedesco dalla casa editrice avant-verlag come Menschen am Sonntag nel 2004)
^ Marco D'Angelo, Giovanni Dacò, Matteo Cinti, Lorenzo Gonnelli, Manuele Fior, da Goldrake a Hypericon, in Lo spazio bianco, 18 aprile 2023. URL consultato il 3 maggio 2023.