Il titolo di cui venne insignito fa riferimento non a un feudo, ma piuttosto esso viene definito un titolo di battaglia: il Vascello era infatti il luogo della città di Roma, presso Porta San Pancrazio, dove aveva condotto una gloriosa difesa durante la prima guerra d'indipendenza italiana nel 1849. Alla sua morte avvenuta il 9 marzo 1882, non avendo avuto figli, lasciò il titolo di Marchese del Vascello al cugino di secondo grado Luigi Medici e la proprietà della villa "Il Vascello". Con R.D. motuproprio del 29 aprile 1891 e RR.LL.PP. del 20 maggio successivo il Re confermò il titolo di Marchese al Senatore del Regno Luigi Medici di Francesco, di Giovanni Domenico. Non avendo pure questi lasciata discendenza, il Re con R.D. motuproprio del 12 marzo 1911 e RR.LL.PP. dell'11 maggio successivo concedeva il titolo di nobile dei Marchesi del Vascello al fratello Giuseppe e ai suoi figli Oreste ed Ester in Balduzzi e ai discendenti dell'altro fratello Francesco terzogenito Giovanni, Giuseppe, Luigi, Giacomo, Emilia in Marsaglia e Francesco.
L'altro cugino di secondo grado di Giacomo, Francesco, come detto poc'anzi, ebbe sei figli tra cui un figlio di nome Giacomo (1883-1949), che fu ingegnere, politico e uno dei personaggi chiave del governo Mussolini. Giacomo sposò Olga, penultima figlia del ricco industriale elvetico a Torino, Napoleone Leumann e, tra i propri figli, ebbe Luigi Francesco (1911-1980) ed Elvina in Pallavicini (1914-2004); quest'ultima per molti anni fu capofila della nobiltà nera a Roma e strenua oppositrice delle scelte del Concilio Vaticano II.
Una certa assonanza del cognome ha indotto molti a pensare che la famiglia discendesse dai Medici di Firenze, signori della Toscana, cosa non vera.