La fauna è caratterizzata dalla presenza di lepri, volpi, ricci, pettirossi, falchi e diversi rapaci notturni (civetta, gufo, assiolo e barbagianni) oltre ad una folta comunità di pipistrelli (tra i quali, oltre alle specie più comuni, anche il Rhinolophus hipposideros, il Rhinolophus ferrumequinum e il Rhinolophus mehelyi famosi per la caratteristica capacità di Ecolocalizzazione). Questi piccoli e delicati mammiferi notturni, che trovano rifugio nelle numerose grotte del monte, si rivelano incredibilmente utili in quanto eliminano gli insetti nocivi per l'agricoltura e contribuiscono a mantenerne integro il fragile ecosistema naturale, oltre ad essere indice di un habitat incontaminato e ricco d'acqua.
Panorami. Grazie alla notevole altitudine rispetto al territorio circostante, in alcuni punti è possibile vedere, oltre ai comuni circostanti, in particolare Villa Castelli, anche il Castello di Oria, Taranto e parte del Mar Ionio.
Clima
Nella tabella sottostante sono riportati i valori medi che si registrano a Monte Fellone.
Nell'Alto medioevo il Monte Fellone è stato sotto l'influenza dei Longobardi alternatisi all'autorità dell'Impero Romano d'Oriente e nel X secolo luogo di difesa contro l'invasione dei Saraceni come testimoniano le tracce di insediamento nella grotta Cuoco ed i vicini ritrovamenti in numismatici bizantini in località Pezza Petrosa confermando il legame del territorio con l'Impero Romano d'Oriente sotto la dinastia macedone ed il dominio dell'Imperatore bizantino Costantino VII. I resti di alcuni grandi muri a secco potrebbero essere riportati alla presenza del Limitone dei greci sul monte[9]. Nel IX secolo un gruppo di ebrei si aggrega all'insediamento sorto intorno alla Lama del Fullonese.[10]
Il toponimo (letterario) Fellone significa Ribelle e compare dal XIII secolo in riferimento al diritto medievale, sinonimo di rottura della fedeltà di vassallaggio tra sovrano e feudatario, o di rivolta del regnante nei confronti del pontefice. Nel XIII secolo difatti il monte rientra nelle proprietà di Glicerio de Persona[11] signore delle Terre di Ceglie del Gualdo, di Mottola, di Soleto e del Casale di San Pietro in Galatina[12]. Parteggiò per Corrado IV di Svevia figlio di Federico II di Svevia e Re di Sicilia contro gli angioini. Caduto anche Manfredi di Sicilia, l'ultimo degli Svevi, Carlo I d'Angiò ordina la cattura di Glicerio, che si era dato alla latitanza nelle campagne di Taranto dove fu catturato, condotto in carcere nel castello di Brindisi (insieme ai figli Gervasio, Giovanni e Perello) e subì infine il patibolo[13]. I possedimenti che deteneva furono confiscati e ceduti ad Anselino de Toucy. Il monte ebbe una sorte diversa, fu difatti affidato, insieme al vasto territorio di Martina Franca, alla potente famiglia Caracciolo.
Età contemporanea
Tra la fine dell'Ottocento e primi del Novecento Montefellone, insieme alla vicina Specchia Tarantina, ebbe una forte espansione demografica ed economica[14], con la costruzione di numerosi muretti a secco e trulli[15]. Vanta una lunga tradizione di musica popolare[16]. Tra il 1902 ed il 1906 fu oggetto dei lavori di perforazione delle Murge[17], da Monte Plafagone a Monte Fellone, per convogliare le acque del fiume Sele[18].
Nel 1922 i voti degli abitanti furono determinanti per il raggiungimento della soglia di 4.000 elettori necessari all'autonomia del comune di Villa Castelli e fu sede della prima scuola elementare rurale dell'area.[19] tutt'oggi il suo territorio è diviso tra Martina Franca che ne detiene la maggior parte, Villa Castelli e Grottaglie.
Fino al 1960 erano presenti un trullo adibito a chiesa, due scuole ed una caserma, particolarmente interessanti le cappelle votive di interesse artistico e religioso[21]
costruite tra il XVIII ed il XIX secolo: Monte Fellone, Cuoco, Conserva Grande, Cavaliere, Conserva Piccola, Fedele, Manampola, Spezza Tarallo, Masseria Nuove Caselle.
Gravina
posta a sud-ovest del monte, un'insenatura naturale lunga circa 800 metri
Trulli
L'unità costruttiva modulare dei Trulli presenta una pianta di forma approssimativamente circolare, sul cui perimetro si imposta la muratura a sacco di spessore molto elevato. Questa soluzione, da un lato restringe enormemente gli spazi interni, ma dall'altro, unita alla quasi totale assenza di aperture ad esclusione della porta d'ingresso e, raramente, di un piccolissimo foro in alto dotato di finestrino per garantire un minimo ricambio di aria all'interno, ne fa un interessantissimo esempio "ante-litteram" di bioedilizia.
Lama del Fullonese
Nel versante destro della gravina, lunga circa 800 metri, che attraversa Monte Fellone, è visibile la Chiesa rupestre di origine medievale dedicata agli apostoli Pietro e Paolo, costruita nel VI secolo d.C., successivamente nota come San Pietro dei Giudei, difatti nel territorio si stanziarono alcuni ebrei[26]. L'edificio è caratterizzato da due elementi con un altare di roccia tagliata addosso alla parete, sul quale un tempo si ergeva un crocifisso con ai lati la Vergine, San Giovanni Evangelista, San Paolo e San Leonardo. Alla sinistra della Chiesa è situata una grotta nota come Casa dei Pellegrini.
Contrade
gli insediamenti abitativi sono sparsi in maniera omogenea nelle campagne e si dividono in contrade.
'Prodotti di macellazione: Carpaccio, Fegatini detti anche nghiemeridde, degli involtini di interiora (fegato e polmone) strette all'interno del budello di agnelli oppure di capretti, delle dimensioni di circa 5 centimetri, accompagnati da qualche foglia di prezzemolo. Molto simili sono i marretti che però hanno dimensioni decisamente maggiori[31] In Puglia la tradizione dell'allevamento degli ovini trova difatti origini millenarie, legate alla tradizione greca e della Mesopotamia[32] gli gnummareddi rappresentano l'elemento topico di questo legame. Sanguinaccio insaccato di sangue di maiale.
Dolci: Purceddhruzzi, Dolci di pasta di mandorla, Cartellate: dei nastri di una sottile sfoglia di pasta, ottenuta con farina, olio e vino bianco, avvolta su sé stessa sino a creare una forma che somiglia ad una sorta di rosa, con cavità ed aperture, che poi verrà fritta in abbondante olio d'oliva. Questa specialità è tipica del periodo natalizio.[33]
Note
^Vincenzo Fusco (nota preliminare di), La fauna della grotta di monte Fellone in provincia di Brindisi, istituto lombardo di scienze e lettere, Milano 1967
^Istituto italiano di preistoria e protostoria, Rivista di scienze preistoriche, Pubblicato da s.n., 1987;
^Università di Roma Museo delle origini, Università degli studi di Roma "La Sapienza, Facoltà di lettere e filosofia, Museo delle origini, preistoria e protostoria delle civiltà antiche : XVIII (1994), Pubblicato da Bonsignori, 1995
^International Association for Classical Archaeology, Fasti Archaeologici: annual bulletin of classical archaeology, Sansoni Editore., 1969
^Antonio M. Radmilli, Popoli e civiltà dell'Italia antica, A cura dell'Ente per la diffusione e l'educazione storica, 1974
^Vincenzo Fusco, Adriana Soffredi, Ricerche preistoriche in Puglia : Grotta di Monte Fellone (Brindisi) 1966
^Augusto Azzaroli, An early history of horsemanship, ed. Brill, Leiden 1985, p.129
^G. Neglia, Il fenomeno delle cinte di Specchie nella penisola salentina, Edizioni Adriatica, Bari 1970
^Giuliano Volpe, Puglia paleocristiana e altomedievale, Edipuglia 1991
^Ciro Cafforio, La lama del Fullonese sobborgo medievale di Grottaglie, Taranto, 1961
^Glicerio è figlio di Gervasio De Persona, noto anche come De Matina, già condannato per Fellonia
^B. Ligorio, Federico II. Ebrei Castelli e ordini monastici in Puglia nella prima metà del XIII secolo, prefazione di S. Bernardi, Artebaria ed., Martina Franca 2011
^Archivio di Stato di Napoli, Documento Angioino, reg. 1269, b.4, fg. 39; Camillo Minieri Riccio, Documenti di Carlo I d'Angiò
^Francesco Bellopede, Specchia tarantina : frammenti di vita e di storia, Nuova editrice Apulia, Martina Franca 2000
^Canti popolari di Villa Castelli / a cura di Mario D'Elia, Brindisi : Amici della A. De Leo, 1976
^Acquedotto pugliese : diramazione primaria per la provincia di Lecce. Progetto definitivo, dal termine del canale principale a Villa Castelli Km. 227.941.91, Km. 258.466.39, sezioni normali
^L. Morleo, Dalla costruzione della chiesa Nuova all'Autonomia Comunale, 1997
^F. Ciarlantini, I miei amici di Villa Castelli: letture per le scuole elementari rurali, Edizioni R. Bemporad & F., Firenze 1929.
^P.Scialpi, la fede fatta pietra, Edizioni Pugliesi, Martina Franca 2008.
^S.Laddomada, L'attività del gruppo speleologico martinese nella Murgia, in Murgia Sotterranea, Bollettino del Gruppo Speleologico Martinese, Anno II, Martina Franca.
^F. Rittatore Vonwiller, La grotta di Monte Fellone, in La Veneranda Anticaglia, Milano 1965
^A. Soffredi, La seconda campagna di scavi nella Grotta di Monte Fellone, in La veneranda Anticaglia, Milano 1966.
^P.Scialpi, I Mirmidoni e Villa Castelli, Edizioni Pugliesi, Martina Franca 2005.
^C.Cafforio, La Lama del Fullonese sobborgo medievale di Grottaglie, Taranto 1961
^R. Jurlaro, L'ulivo e l'olio nella cultura dei paesi del Mediterraneo, Villa Castelli e l'ulivo : storia, lavoro e tradizione, Villa Castelli 2004