Nicolino fece il suo debutto a Napoli nel 1685 con La Stellidaura vendicata di Francesco Provenzale, suo maestro. Dal 1690, sempre a Napoli, cantò come soprano anche nella cattedrale e nella cappella reale (i libretti degli anni Novanta del XVII secolo lo qualificano come virtuoso).
Nicolino si recò per la prima volta a Londra nel 1708, dove la sua voce e la sua perfetta recitazione furono determinanti per il successo dell'opera italiana, e in particolare dell'opera seria, e per l'affermazione del compositore sassone Georg Friedrich Händel, nelle prime opere del quale Nicolino cantò da protagonista. Nel 1711 interpretò il ruolo principale nel Rinaldo di Händel: il successo di quest'opera fu fondamentale per il proseguimento della lunga e fortunata carriera di Händel in Inghilterra. Nicolino fu anche Amadigi nell'opera omonima di Händel nel 1715 e si esibì inoltre in vari pasticci, fino al 1717.
Charles Burney descrisse Nicolino come «un grande cantante, e un ancor più grande attore», e Joseph Addison disse: «il più grande interprete vivente di musica per le scene, o forse che sia mai apparso sul palcoscenico. I due ruoli che Händel scrisse per lui richiedono un'eccezionale agilità vocale e controllo del fiato».[2]
Non si ritirò mai dalle scene, ma nel 1731 fu scritturato a Napoli per la rappresentazione della prima opera di Giovanni Battista Pergolesi, Salustia, quando improvvisamente si ammalò, e morì nel corso delle prove.
Note
^Winton Dean, Nicolini [Grimaldi, Nicolo], in Grove Music Online.
^«The greatest performer in dramatic Music that is now living or that perhaps ever appeared on a stage’. The two parts Handel composed for him require exceptional agility and breath control»; W. Dean, Grove Music Online.