Nuno Gomes alla Fiorentina nel campionato 2001-2002
La sua carriera prese avvio nel Boavista, dove si mise particolarmente in luce per la vena realizzativa.[2][3] All'età di 21 anni fu acquistato dal Benfica, confermando la sua prolificità sotto rete.[2][3] Nel 2000 firmò invece con la Fiorentina[4], venendo chiamato a sostituire Gabriel Batistuta.[5] Segnò il primo gol nel campionato italiano alla seconda presenza, contribuendo alla vittoria per 2-1 contro la Reggina.[6] Al termine della prima stagione in viola si aggiudicò la Coppa Italia, realizzando – tra l'altro – la rete decisiva nella finale di ritorno con il Parma.[7] I toscani disputarono quindi la Supercoppa nazionale, arrendendosi per 3-0 alla Roma.[8]
Il campionato successivo fu invece caratterizzato dalla crisi finanziaria che travolse la società, circostanza poi sfociata nel fallimento.[9] A metà stagione, il portoghese (insieme ad altri compagni di squadra) chiese formalmente la rescissione del contratto al club.[10] Nuno Gomes fece quindi ritorno al Benfica[3], spendendovi il decennio a venire.[11] Nel 2011, ormai trentacinquenne, passò al Braga[12]; conclusa l'esperienza nel campionato lusitano, giocò per un anno al Blackburn Rovers prima di ritirarsi.[13]
Nazionale
Ha fatto parte della Nazionale portoghese dal 1996 al 2011, partecipando a 3 Europei e 2 Mondiali.[3] Si impose all'attenzione generale durante l'Europeo 2000 nel quale, partito come teorica riserva, segnò invece un gol decisivo contro l'Inghilterra[14]; nei quarti di finale mise poi a referto una doppietta contro la Turchia.[2][15] I lusitani conclusero la propria corsa in semifinale, cedendo alla Francia: a causa degli incidenti avvenuti dopo la gara, l'UEFA comminò una squalifica di 7 mesi al calciatore.[16]
Archiviato senza sussulti il Mondiale 2002, durante l'Europeo casalingo del 2004 segnò alla Spagna il gol che permise ai rossoverdi di accedere alla seconda fase[17]; i padroni di casa capitolarono nella finalissima, di fronte alla rivelazione rappresentata dalla Grecia.[3] Ha poi preso parte ai Mondiali 2006[18], dove la selezione conquistò il quarto posto.[19] Disputò infine l'Europeo 2008, segnando un gol alla Germania.[20]
Dopo il ritiro
A seguito dell'addio all'attività agonistica, dichiarato nella primavera 2014[21], è divenuto dirigente del Benfica.[1][3]
Nel marzo 2019, l'UEFA lo ha nominato tra gli ambasciatori dell'Europeo 2020.[22]