«Lette le Varie note storiche di Panfila, in otto libri [6]. Era una donna sposata, come ci permette di capire all'inizio di questi commentari; aveva vissuto trent'anni con il marito fin dalla giovinezza quando iniziò la composizione di queste memorie; dice che racconta ciò che ha imparato da suo marito nel corso di una vita comune di trent'anni che è stata ininterrotta da un giorno o un'ora, e ciò che le è capitato di apprendere da tutte le altre persone che hanno visitato il marito (lui aveva molti visitatori famosi per la loro cultura) e quello che aveva preso dai libri.
Ogni affermazione che le sembrava meritevole di essere annotata e trattenuta, incluse negli appunti senza ordine, senza organizzarli o separarli per argomento, ma a caso e nell'ordine in cui ciascuno si presentava. Non ci sarebbe stata alcuna difficoltà, dice, a organizzarli secondo un piano, ma riteneva che la mescolanza e la varietà fossero più piacevoli e più graziose dell'unità di un piano.
Questo libro è utile come mezzo per l'erudizione. Vi si trovano infatti molte informazioni essenziali sulla storia, sulle frasi, su alcuni dati sulla speculazione retorica e filosofica, sulla forma poetica e casualmente su altri argomenti dello stesso genere.
Panfila era di nazionalità egiziana; la sua carriera si colloca nel pieno del regno di Nerone, imperatore dei Romani. Il suo stile, per quanto si coglie nella prefazione e quando parla altrove a nome proprio, soprattutto nel pensiero, è di tipo semplice come è naturale per quello che viene da una donna; il vocabolario non si discosta nemmeno da questo. Nei passaggi in cui parla citando scrittori prima di lei, il suo stile è più vario e non è composto secondo un unico formato.»