Nel 1388 passò sotto le insegne dei Visconti di Milano con Giangaleazzo, che lo inviò a Cortona contro i Casali, signori del luogo, rimanendo sconfitto ad Agello. Nel 1389 per i Visconti combatté a Siena contro la Repubblica di Firenze. Per il valore dimostrato, presenziò a Milano all'incoronazione di Giangaleazzo Visconti nel 1395 a duca di Milano. Nel 1397, mentre combatteva contro gli Appiano di Pisa, venne arrestato ed imprigionato; fu liberato solo nel febbraio 1398 e i Visconti lo nominarono capitano generale del loro esercito contro i fiorentini. Alla morte nel 1402 di Giangaleazzo, fu dalla famiglia nominato consigliere ducale ed inviato a difendere Bologna contro le truppe dello Stato Pontificio.
Entrato in contrasto con altri condottieri del ducato di Milano, tra questi Facino Cane, nel 1404 passò al servizio della Repubblica di Venezia contro i Carraresi, signori di Padova. Sostituì Malatesta IV Malatesta al comando delle truppe della Serenissima nel settembre 1404, sconfiggendo i Carraresi a Piove di Sacco e avvicinandosi a Padova. Accampatosi con le sue truppe nei dintorni della città, Luca Savelli ricevette il guanto di sfida da Francesco II da Carrara, che il 24 agosto lo assalì, ferendolo, nel suo accampamento di Bassanello. Vide salva la vita solo grazie all'intervento di Galeazzo Cattaneo.[1]