Durante la prima fase del ciclo culturale, la pianta mostra foglie verdi e patenti, con nervature poco accentuate. In seguito diventano grandi e ondulate, di forma tondeggiante ma con margine frangiato. Con l'avvento della stagione fredda assumono sulla superficie estese variegature di colore dal rosso vivo al rosso violaceo[3][4].
Nel corso dell'imbianchimento il colore di fondo passa da verde a bianco crema. Le foglie centrali si accrescono mantenendosi in posizione eretta e divaricata, mentre negli altri tipi di radicchio restano chiuse formando un grumolo; questa caratteristica ha valso al variegato di Castelfranco appellativi quali "orchidea", "garofano", "rosa", "fiore che si mangia"[3][4].
La scarsa resistenza al freddo e la fragilità della parte edule alle manipolazioni, cui si aggiunge una produttività piuttosto bassa, rendono la coltivazione del variegato di Castelfranco più difficoltosa rispetto agli altri tipi di cicoria variegata[4].
Consorzio di tutela
Il Consorzio di tutela, che si occupa anche del Radicchio Rosso di Treviso, è stato istituito nel 1996 in seguito al Reg. CE n.1263/96 che ha riconosciuto l'indicazione geografica protetta per i due prodotti. Ha sede a Quinto di Treviso.