Il gruppo si formò agli inizi del 1991 con Dennis Lyxzén alla voce, David Sandström alla batteria, Pär Hansson alla chitarra e Jonas Lindgren al basso, pubblicando il demo omonimo. Dopo un cambio di formazione che vide l'ingresso di Magnus Björklund al posto di Lindgren, il gruppo pubblicò il primo EP This Is the New Deal, dopodiché entrò in formazione Kristofer Steen al posto di Hansson. Nel 1994 usciì l'album di debutto This Just Might Be... the Truth nel 1994, seguito un mese più tardi dall'EP Everlasting.
Durante questo periodo Björklund abbandonò i Refused, che faticarono a trovare un sostituto permanente al punto di coinvolgere dodici bassisti durante la propria attività dal vivo e sessioni di registrazione.[4] Intorno allo stesso periodo entrò in formazione un secondo chitarrista, Jon Brännström, pubblicando il secondo album Songs to Fan the Flames of Discontent nel 1996.
Il disco, tuttavia, ebbe uno scarso successo commerciale, venendo poco pubblicizzato dall'etichetta e vendendo in un anno circa 1400 copie negli Stati Uniti d'America. Ciò dettò sconforto e dissidi all'interno della formazione, tra cui un litigio tra Lyxzén e Brännström a seguito di un concerto in Svezia.[4] Pochi mesi più tardi, il gruppo riuscì ad esibirsi negli Stati Uniti d'America in qualità di artisti d'apertura dei Frodus, partecipando a sole otto date, concordando ad Atlanta la volontà di sciogliersi;[4] il tour si concluse in un locale di Harrisonburg il 6 ottobre 1998, dove il loro concerto, definito in seguito come «caotico», fu interrotto dall'arrivo della polizia mentre suonarono Rather Be Dead, tratto da Songs to Fan the Flames of Discontent.[4][6]
Nel 2003 la rivista Kerrang! inserì The Shape of Punk to Come al 13º posto nella lista dei suoi 50 album più influenti di tutti i tempi.[7]
Nel 2006 è stato pubblicato il documentario Refused Are Fucking Dead, diretto da Steen e incentrato sull'ultimo anno di esistenza della band.
Il 7 giugno 2010 la Epitaph Records ha pubblicato un'edizione deluxe di The Shape of Punk to Come consistente in tre dischi. All'album sono stati accorpati un live inedito tenutosi ad Umeå e il sopracitato documentario.[8]
Reunion, Freedom (2012-2015)
Il 10 gennaio 2012 i Refused hanno confermato il loro ritorno sulle scene musicali, esibendosi ad aprile al Coachella Valley Music and Arts Festival e in agosto al Way Out West Festival di Göteborg.[9] Successivamente hanno intrapreso una tournée mondiale, toccando l'Europa, l'Australia e nuovamente gli Stati Uniti d'America, concludendo la reunion il 15 dicembre dello stesso anno a Umeå.[10]
Nonostante la conclusione della reunion, il 1º novembre 2014 Jon Brännström ha rivelato a sorpresa di essere stato allontanato dai Refused, i quali hanno in seguito ribadito di aver tagliato ogni rapporto con il chitarrista l'anno prima, facendo intendere di essere al lavoro su nuovo materiale inedito.[11]
Il 27 aprile 2015 i Refused hanno annunciato l'uscita del quarto album in studio Freedom, il primo dai tempi di The Shape of Punk to Come del 1998.[12] Uscito il 30 giugno, il disco si compone di dieci brani tutti prodotti da Nick Launay e realizzati con la collaborazione di Shellback.[13]
War Music (2019-presente)
Il 26 marzo 2019 Lyxzén ha rivelato che il gruppo era al lavoro sul quinto album in studio:[14]
«Abbiamo un nuovo disco quasi completo – non proprio. È stato uno di quelli, nel tipico stile dei Refused, che ha richiesto molto tempo e nessuno [dei componenti del gruppo] si stava godendo il processo di realizzazione del disco ed è stato un po' estenuante. Ma siamo quasi al traguardo, il che è fantastico. Sembra che sarà un disco davvero fantastico. [...] Penso che questo sia il disco che la gente voleva che facessimo l'ultima volta. Ma penso sia stato positivo aver fatto Freedom l'ultima volta, perché in un certo senso livella il campo di gioco... Non è che faremo The Shape of Punk to Come 2 – perché non sarà così.»
Intitolato War Music, l'album è stato pubblicato il 18 ottobre dello stesso anno ed è stato anticipato dai singoli Blood Red, REV001 e Economy of Death.[15] Per la sua promozione i Refused hanno intrapreso una tournée in congiunta con i Thrice in Europa tra ottobre e novembre dello stesso anno,[16] a cui farà seguito un tour nell'America del Nord tra febbraio e marzo 2020, dove saranno supportati dai Metz e dagli Youth Code.[17]
Il batterista David Sandström ha affermato che prima che si formasse la band, lui era un "ragazzo fan del death metal e sniffa-colla", ma anche fan degli Step Forward, l'embrione dei Refused. Quando gli Step Forward si sciolsero l'amicizia tra David e Dennis Lyxzen divenne più forte, Dennis lo portò a casa e gli fece ascoltare l'album We're Not in This Alone degli Youth of Today più volte di seguito in una stanza da solo.[18]
L'album This Just Might Be... the Truth è stato in gran parte influenzato dai gruppi hardcore americani famosi a quel tempo (come gl Earth Crisis), nonché da varie bande della scena hardcore di New York. Dal momento della sua apparizione, la band aveva già una forte spinta oppositoria.[19]
Nel suo secondo album, Songs to Fan the Flames of Discontent, la band adottò un suono più pesante, in gran parte a causa del fatto che Dennis utilizzò uno stile urlato, invece che cantato ad alta voce.
^(EN) Refused - The Shape Of Punk To Come, su Burning Heart Records. URL consultato il 1º maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2012).
Marco Aspesi, Stefano Ceroni, Luca Collepiccolo, Teo Segale, Le guide pratiche di Rumore - Hardcore punk (1981 - 2001), Pavia, Apache Edizioni, 2001.
(DE) Michael Cyris, Die Popularisierung des Revolutionären am Beispiel der schwedischen Hardcore-Punkband REFUSED, Grin Verlag, 2011, ISBN9783640958481.