Settimio Costantini (Teramo, 2 marzo 1839 – Roma, 19 luglio 1899) è stato un politico e giornalista italiano.
Biografia
Figlio del patriota e avvocato Andrea Costantini e di Marianna Massei, e fratello minore di Berardo, abbandonò gli studi di giurisprudenza e dal 1861 insegnò lettere al ginnasio Delfico di Teramo. Dal 1873 si dedicò, oltre alle mansioni amministrative, all'attività di giornalista, fondando l'anno successivo il «Corriere abruzzese».[1]
Eletto consigliere comunale a Teramo nel 1864, fu anche assessore, e ricoprì la carica di sindaco di Teramo dal 1868 al 1875, e una seconda volta per pochi mesi nel 1876. Dal 1870 al 1874 fu consigliere provinciale, per due volte deputato provinciale (1870, 1877-1888), e presidente del consiglio provinciale di Teramo dal 1883.[1]
Nel 1876 venne eletto per la prima volta alla Camera del Regno d'Italia nella XIII legislatura, finendo per essere sempre rieletto nelle successive elezioni fino alla morte avvenuta nel 1899.[1][2]
Note
- ^ a b c Rosario Forlenza, Settimio e Berardo Costantini, sindaci di Teramo. Una famiglia di sindaci liberali, in Oscar Gaspari, Rosario Forlenza e Sante Cruciani (a cura di), Storie di sindaci per la storia d'Italia (1889-2000), Roma, Donzelli Editore, 2009, pp. 11-15.
- ^ Settimio Costantini, su storia.camera.it. URL consultato il 2 giugno 2020.
Bibliografia
- Enrico Di Carlo (a cura di), Gente d'Abruzzo. Dizionario biografico, III, Castelli, Andromeda, 2006, pp. 193-194.
- Oscar Gaspari, Rosario Forlenza e Sante Cruciani (a cura di), Storie di sindaci per la storia d'Italia (1889-2000), Roma, Donzelli Editore, 2009.
- Luigi Ponziani, Il capoluogo costruito. Teramo in età liberale (1860-1900), Teramo, Edigrafital, 2003.
Collegamenti esterni