La situla venne ritrovata nel XIX secolo durante la campagna di scavi di una necropoli situata in via Santo Stefano ad Este, nei giardini di Villa Benvenuti[2]. L'oggetto faceva parte degli ornamenti della tomba di una bambina (tomba Benvenuti n° 126).
La situla rappresenta un'importante testimonianza dei contatti dei popoli della pianura padano-veneta con le più avanzate civiltà del Mediterraneo orientale dell'epoca protostorica, tramite un sistema di complesse mediazioni che passavano dagli Etruschi[3] e dalle colonie greche dell'Adriatico e della penisola balcanica.
Descrizione
Si tratta di una situla, o contenitore a secchiello, alta 31,5 cm e con diametro massimo di 25,4 cm. Il coperchio è ancora esistente, mentre la parte inferiore della situla è perduta. Il vaso è realizzato in bronzo con la tecnica a sbalzo.
Il recipiente è decorato nella parte principale da tre fasce con motivi a sbalzo, intervallate da file di borchiette e punzonature. Nei tre registri si trova un repertorio decorativo vario, composto da animali, reali o fantastici, che rivelano influssi orientali.
la prima fascia, più bassa, è decorata con scene rituali: è raffigurata una sfilata di guerrieri, probabilmente di ritorno da una grande vittoria in quanto sono presenti anche dei prigionieri in maniera evidente;
la seconda fascia, centrale, presenta scene forse a carattere mitologico, con animali reali o immaginari;
la terza fascia, più alta, narra la vita quotidiana di vari personaggi, tra cui alcuni commercianti e due pugili in lotta, la vita rurale e la guerra, che forniscono preziosissime indicazioni sui costumi di questa popolazione[4].
^ Loredana Capuis e Anna Maria Chieco Bianchi, Este II. La necropoli di Villa Benvenuti, in Monumenti antichi pubblicati per cura della Accademia Nazionale dei Lincei, Serie monografica, VII, Roma, Giorgio Bretschneider, 2006.