I lavori di costruzione dello stadio del ghiaccio iniziarono nel 1984, concludendosi l'anno successivo. L'apertura ufficiale avvenne nel gennaio 1986 in occasione di una gara internazionale di pattinaggio di velocità.[1]
Tra i locali pattinatori cresciuti sull'ovale di Piné si ricordano Roberto Sighel (primo vincitore italiano di un titolo mondiale) e Matteo Anesi (medaglia d'oro nell'inseguimento a squadre alle Olimpiadi invernali di Torino 2006).
L'impianto venne inizialmente scelto per ospitare le gare di velocità dei XXV Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina d'Ampezzo 2026. A tal fine, l'ovale avrebbe dovuto essere riqualificato con un spesa di circa 36,6 milioni di euro; [2] tuttavia, a seguito dell'aumento dei costi dei materiali da costruzione, la spesa preventivata era aumentata fino a 75 milioni di euro, cifra ritenuta eccessiva sia dal CIO sia dal comitato organizzatore, il quale ha così deciso di spostare le gare olimpiche alla Fieramilano di Rho.[3]
Caratteristiche
L'impianto dispone di una pista di pattinaggio di velocità su ghiaccio, noto come ovale di Miola di Piné o in inglese Ice Rink Piné, in cemento e impianto di refrigerazione artificiale (utilizzabile quindi sia in inverno sia in estate con i pattini a rotelle), composta da due rettifili lunghi 113,58 metri ciascuno, collegati da due curve a 180°, e un complessivo sviluppo lineare di 400 metri. La larghezza della pista è di 12 metri.[1]