In sostanza si trattava di uno sviluppo del Seagull del 1922 (tanto che inizialmente venne designato Seagull Mk.V): del predecessore manteneva la struttura complessiva mentre venne sostituita l'unità motrice, passando dal Napier Lion (motore W12, posto in posizione traente) al Bristol Pegasus (radiale, disposto in posizione spingente).
Disegnato per essere lanciato tramite una catapulta, il Walrus (il cui prototipo volò per la prima volta il 21 giugno del 1933) fu il primo velivolo anfibio al mondo dotato di carico bellico ad adottare questa soluzione[5].
Tecnica
Struttura
Il Walrus era un biplano anfibio con carrello di atterraggio retrattile; lo scafo centrale poteva essere metallico (nel caso delle versioni Seagull Mk.V e Walrus Mk.I) o di legno (nella versione Walrus Mk.II); alle estremità delle ali inferiori erano disposti galleggianti stabilizzatori.
Le ali erano ripiegabili, al fine di facilitare lo stivaggio sulle navi che lo impiegavano; l'ingombro del velivolo con le ali ripiegate era di poco inferiore ai 5,50 m.
Motore
Poco al di sotto dell'ala superiore era posizionato il motore: nel prototipo era impiegato un Bristol Jupiter IX, ma nelle versioni di serie venne installato il radiale Bristol Pegasus VI (motore a 9 cilindri da 775 hp) disposto in posizione spingente; l'elica era di tipo quadripala in legno (ottenuta accoppiando due eliche bipala, avvitate sullo stesso mozzo).
In funzione della disposizione spingente e del senso di rotazione, il flusso d'aria generato dall'elica indirizzato verso gli impennaggi provocava l'imbardata del velivolo; per ovviare a tale inconveniente il motore era disposto disassato di tre gradi.
Armamento
L'armamento difensivo era costituito da una mitragliatriceVickers Kcalibro 7,7 mm sistemata nella postazione di prua e da una o due armi identiche disposte nella postazione situata nel tronco posteriore della fusoliera. In apposite rastrelliere alloggiate sotto l'ala inferiore, potevano essere trasportate bombe o cariche di profondità fino ad un peso massimo di 600 lb (pari a 272 kg)[3].
L'anno successivo fu la volta della Fleet Air Arm, che impiegò i Walrus su tutte le principali unità della flotta attrezzate per il trasporto di velivoli. La prima consegna fu destinata all'incrociatore leggero HMS Achilles, che all'epoca faceva ancora parte della divisione neozelandese della Royal Navy (la Royal New Zealand Navy divenne una forza autonoma solo nel 1941). Tra le altre, i Walrus vennero impiegati anche dalla nave appoggio idrovolantiHMS Albatross.
Il compito principale dei Walrus era quello di osservatori in favore delle artiglierie delle unità navali di appartenenza; di tale tipologia di impiego si hanno testimonianze limitate alla Battaglia di capo Teulada (ad opera di velivoli basati sugli incrociatori HMS Renown e HMS Manchester) ed alla Battaglia di Capo Matapan (in questo caso si trattò di un solo velivolo imbarcato sull'incrociatore HMS Gloucester)[6].
A partire dal 1943, in ragione del perfezionamento del radar, l'impiego dei velivoli imbarcati sulle unità da battaglia venne progressivamente abbandonato.
Il Walrus venne impiegato anche nella lotta ai sommergibili: almeno 5 sommergibili sono stati gravemente danneggiati o affondati in missioni cui hanno partecipato i Walrus.
Tra questi avvenimenti si ricorda l'affondamento del sommergibile Poncelet (all'epoca in forza alla Repubblica di Vichy), cui prese parte un Walrus imbarcato sull'Albatross e (tra l'altro, l'ultimo in ordine cronologico) quello del sommergibile Ondina, avvenuto l'11 luglio 1942[1].
Tra gli episodi relativi alle missioni antisommergibili, viene ricordata l'infruttuosa caccia ad un sommergibile avvenuta il 3 ottobre 1941: in seguito si scoprì che l'unità interessata apparteneva alla Marina Sovietica[1].
Oltre alle missioni di combattimento, i Walrus vennero frequentemente impiegati anche nelle missioni di soccorso in mare.
Versioni
Seagull Mk.V: versione iniziale, prodotta su richiesta della Royal Australian Air Force. Motorizzata con un Brisol Pegasus IIM2 e dotata di scafo metallico, venne prodotta in 24 unità.
Walrus Mk.I: versione di serie dotata di scafo metallico e motore Bristol Pegasus VI. Prodotta in 555 esemplari, di cui 285 dalla Supermarine ed altri 270 dalla Saunders-Roe.
Walrus Mk.II: versione di serie dotata di scafo in legno, prodotta in 191 esemplari dalla Saunders-Roe.
I dati sulle versioni sono tratti da Enciclopedia l'Aviazione[3]e "www.historyofwar.org"[7].
Sono ancora 4 gli esemplari di Walrus arrivati ai nostri giorni di cui uno quasi alle condizioni di volo.
Questo, matricola W2718 (G/RNLI), è parte della collezione del Solent Sky, un museoaeronautico con sede a Southampton, in Inghilterra. Il museo attualmente sta attuando una raccolta di fondi per riportare alle condizioni di volo il proprio velivolo.
Il Walrus HD 874 è conservato presso il Royal Australian Air Force Museum sito a Point Cook nella periferia di Melbourne, Victoria, Australia. Questo esemplare era usato nelle ricognizioni nelle regioni Antartico e nel 1947 rimase gravemente danneggiato da un uragano a Heard Island. Recuperato nel 1980 venne fatto oggetto di un accurato restauro tra il 1993 ed il 2002.
^(EN) Supermarine Seagull V, su rafmuseum.org.uk, Royal Air Force Museum, London. URL consultato il 6 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2008).